AGGIORNAMENTO ore 18.45 - Salta clamorosamente quello che sarebbe indubbiamente diventato l’affare di inizio 2018, Dzeko al Chelsea, non la sua appendice, che a questo punto è una trattativa a sé stante come i giallorossi desideravano sin dall’inizio, e che è ormai in via di formalizzazione.

Tutto fatto da giorni tra blues, Roma e giocatore per il passaggio alla corte di Antonio Conte di Emerson Palmieri, è il tempo del nero su bianco che porterà nelle prossime ore l’italobrasiliano a Londra: il laterale azzurro passa al Chelsea per 20 milioni di euro più 8 di bonus: trattativa chiusa con soddisfazione per tutte le parti, giocatore in volo nelle prossime ore per le visite mediche di rito.

Poche, pochissime le possibilità che invece possa riaprirsi la trattativa tra il bosniaco e il club inglese, neanche se Abramovich accettasse le condizioni contrattuali di Dzeko, perché a questo punto sarebbe durissima per i giallorossi trovare un sostituto, a poche ora dalla fine del mercato: i fantallenatori sono vicinissimi a poter tirare un grosso sospiro di sollievo.

L'infortunio di Schick, il momento no della squadra, la contestazione a Pallotta e qualche titubanza di troppo da parte del diretto interessato. Dopo oltre 10 giorni di trattative, adesso può davvero saltare l'affare Dzeko: il bosniaco continua a dire no ai blues, non per mancata volontà di trasferirsi ma per meri motivi contrattuali.

La sua volontà resta l'OK al trasferimento, ma non a costo di ritrovarsi un contratto di pari durata rispetto a quello attuale (2020), seppur a cifre leggermente maggiori. Dzeko preferirebbe difatti un contratto a cifre inferiori (anche 5.5 milioni più bonus all'anno, attualmente il Chelsea ne offre 6.5) ma fino al 2021, quindi triennale. E' in prima persona Marina Granovskaia a gestire la trattativa: ma la 42enne CEO del Chelsea già da tempo ha sposato la linea dei rinnovi solo a breve e media durata per gli ultratrentenni. E non a caso, ci tiene a valutare con assoluta attenzione l'eventuale contratto che porterebbe Dzeko - oggi quasi 32 anni - fino ai 35. Parti, quindi, freddine, nonostante manchino ormai meno di 3 giorni alla fine della sessione invernale. A condizionare il mancato trasferimento, anche la compagna del calciatore, che si trova benissimo a Roma e che avendo due bambini piccoli preferirebbe non tornare in Inghilterra.

Parole enigmatiche, in merito, anche da Antonio Conte, che pochi giorni fa aveva confermato il possibile addio a Batshuayi e che invece, ieri, ha apertamente richiesto la permanenza di tutti gli effettivi, a prescindere dall'arrivo possibile di un rinforzo: "Nel nostro reparto, non abbiamo 4-5 attaccanti. Ne abbiamo solo due: Morata e Batshuayi. Noi siamo coinvolti in diverse competizioni: quando giochi in Premier, in Champions League e in FA Cup, il minimo è avere tre attaccanti. Abbiamo bisogno di analizzare un po' il mercato: se riusciamo a far firmare un altro attaccante, questo non significa che Michy dovrà andare in prestito. Inoltre, non so se vuole restare o andarsene. La decisione comunque sarà del giocatore, non mia. Da parte mia, sono pronto a continuare con entrambi". Parole difficili da interpretare, che secondo qualcuno avrebbero fatto dirottare le attenzioni di Monchi su Zaza, che era partito benissimo al Valencia ma che ora sta vivendo un periodo non facile. Potrebbe essere però anche lui il nuovo obiettivo dei blues, se Dzeko alla fine non dovesse accettare, o se la Granovskaia non cedesse rispetto alle richieste del suo obiettivo.

Slegato da Dzeko, intanto, viene gestito l'affare Emerson Palmieri: il terzino ha l'accordo per un contratto fino al 2022, e per lui le due società hanno trovato la quadra intorno ai 25 milioni. Domani con tutta probabilità le visite mediche.