Con Eder all'addio (probabilmente già domani le visite con l'Inter), Bonazzoli mandato in prestito in Serie B, Muriel più opaco che mai e Cassano non proprio giovanissimo, la Sampdoria e Montella si ritrovano, a metà stagione, al quartultimo posto in classifica, e con un attacco mai così spuntato.

 

Ora Osti e Romei dovranno necessariamente tornare sul mercato. Ma le opzioni, a soli tre giorni dalla deadline della sessione invernale di calciomercato, sono poche e difficilissime da raggiungere. La Samp ha tentato, inutilmente, di prendere Paloschi, ma lo Swansea ha fatto al Chievo un'offerta irrinunciabile. Niente conferme su Borriello, che ieri ha firmato per l'Atalanta. Stop anche dal Torino per Quagliarella, visto che Cairo e Ventura non vogliono rinunciare, almeno sino a giugno, al ragazzo di Castellammare, e sta piazzando Amauri al Modena. Muro anche dal Sassuolo, contattato ieri in merito a Defrel: richiesta altissima dei neroverdi (15 milioni), e trattativa morta e sepolta ancor prima di cominciare.

 

Ora, quindi, le uniche possibilità rimaste ai blucerchiati sono legate alle idee: ieri sera s'è parlato di Haris Seferovi? dell'Eintracht Francoforte, che ha il contratto in scadenza nel 2017 e che Montella conosce bene. Quest'anno per il 23enne svizzero 3 gol in 17 apparizioni, un'acquisibilità relativamente semplice, ma anche un profilo che non entusiasma. Ecco perché, nelle ultimissime ore, è tornata in auge l'ipotesi Pazzini, già cercato a giugno 2015 dai liguri: svincolato dal Milan, però, ha poi firmato per il Verona, che ora naviga a vele spiegate verso la retrocessione. Il Pazzo ha firmato lo scorso anno un lunghissimo contratto (sino al 2020) da 1 milione a stagione più bonus. Cifre importanti, che l'Hellas in Serie B difficilmente potrà permettersi: ecco perché, giocando anche sulla volontà del ragazzo di emergere, e magari di tornare ai fasti della sua passata esperienza a Genova (48 gol in 87 partite), il cartellino potrebbe esser strappato a cifre relativamente contenute. L'idea nostalgica di rivedere in blucerchiato la coppia Cassano-Pazzini, che all'epoca trascinò addirittura la squadra ai preliminari di Champions League ed in finale di Coppa Italia, piace e non poco. Servirà un affondo deciso, però, per tramutarla in realtà.