"Il club mi ha detto che rimango nonostante molti club si siano interessati a me. Io sono felice di restare qui, mi sento più tranquillo, sono un tipo che non si arrende e voglio fare meglio la prossima stagione. Volevo restare e sono contento che anche il club mi abbia confermato".
Parole, di solo pochi gioni fa, del signor Alexis Sanchez, l'ex 'Nino Maravilla' oggi più che mai ai margini del progetto Barcellona.
Soprattutto dopo lo sbarco in Catalogna del suo alter ego tattico - ma di valore assolutamente superiore, almeno fino a prova contraria - Neymar, da stamattina ufficialmente nuovo partner di Leo Messi in blaugrana. Fabregas, Pedro, Villa, lo stesso Messi ed ora anche Neymar, oltre a lui: troppi, anche per una squadra abituata a giocare cento partite stagionali come il Barça. Ecco perché l'ipotesi d'una sua cessione, adesso, nonostante le convinzioni del 25enne cileno, è più che una realtà.
Annata grama per l'ex bianconero, soprattutto l'ultima, in Spagna. Una manciata di gol in oltre 40 partite: ma soprattutto un ruolo di costante riserva. Ecco perché le parole - e con esse le convinzioni - di Alexis si sgretolano, dopo l'investimento odierno del suo club, e si rialzano importanti le quotazioni dei club che lo seguono da tempo. Inter e Juventus, su tutte, che però, e per motivi diversi, non sferreranno il colpo.
Attaccante esterno: è questo il ruolo delineato dal campo e dall'esperienza per Sanchez. Una collocazione che adesso, con l'avvento di Mazzarri sulla panchina nerazzurra e la conferma di Conte alla Juventus, perde significativamente di importanza. Perché il ragazzo di San Vincenzo è più che altro impegnato nella caccia agli esterni ed alla collocazione dei suoi attaccanti (Milito, Palacio, Icardi, con un Cassano in odore d'addio) ed il leccese lavora al top-player (Higuain) piuttosto che ad un giocatore che servirebbe solo nelle - rare, sinora - occasioni in cui ci si discosta dal 3-5-2. E' per questo che, seppur a bocce ferme in attesa dell'esito della finale di Tim Cup ma soprattutto dell'incontro rivelatore di giovedi, sono in rialzo le quotazioni d'un'insospettabile: la Roma.
A giorni, difatti, e nonostante le recenti schiarite e la mediazione d'un vecchio volpone come Galliani, sarà proprio Allegri - e non viceversa - a 'regalare' al suo Presidente il benservito, considerato il trattamento riservàtogli negli ultimi mesi. Ed a quel punto, prima dell'ufficialità del passaggio in giallorosso, servirà solo attendere la definizione d'una congrua buonuscita.
Già ai tempi dell'Allegri-Milan 1.0, raccontano i bene informati, l'idea di rossonerizzare Sanchez non era poi così distante dalle realtà. Poi arrivò il Barcellona, una valigetta con dentro quasi 40 milioni, ed il Milan - già in significativo calo d'investimenti - dovette arrendersi. Nella Capitale, però, la musica potrebbe cambiare.
James Pallotta ha promesso grosse sorprese, e la ventilata cessione di Osvaldo - tutta a vantaggio del più giovane e futuribile Destro - in tal senso potrebbe aiutare: con Totti ancora (almeno) un anno a servizio pieno (o quasi) a quel punto a Max servirebbe un uomo in grado di far giocare la sua Roma in ambo i modi preferenziali, 4-3-3 e 4-3-1-2.
Totti dietro a Destro ed uno tra Lamela e Sanchez nel secondo caso; Lamela-Destro-Sanchez nel primo.
Il cileno ritroverebbe nuovo vigore e soprattutto insperata titolarità nella sua seconda esperienza in Serie A, e l'attacco sarebbe giovane ed ampiamente migliorabile.
Il tutto passa attraverso l'affare con i catalani, che potrebbero cedere il suo cartellino per circa 25 milioni: tanti, anche per gli investitori made in U.S.A., che però rispetto al Barça hanno un asso importante da calare, che risponde al nome di Marquinhos, già da tempo monitorato dagli uomini mercato spagnoli.
19 anni, un roseo futuro davanti, ed una stagione, quella appena trascorsa, che già ne ha reso note le abilità: inserito nell'affare, potrebbe bastare a far calare il prezzo almeno di 11/12 milioni - il valore del brasiliano ad oggi - ed a quel punto la cessione di Sanchez diverrebbe realtà. Insieme a Max, per far nuovamente grande la Roma.