Un Milan forte, possibilmente giovane, meglio ancora se italiano. Il progetto futuro di Berlusconi e Galliani, a prescindere dall'imminente (o meno) cessione di quote di minoranza - il Cavaliere ha spiegato che al massimo cederà il 49% - prevede l'implementazione di calciatori in grado di far ripartire il progetto made in Italy che sembrava potesse prender corpo con il lancio di El Shaarawy e De Sciglio, che a loro volta saranno gli elementi fondanti della rosa del prossimo anno.
Insieme a loro, però, servono tanti centrocampisti e, soprattutto, attaccanti. Ecco perché in questi giorni, pur non avendo ancora approfondito alcuna trattativa, Galliani si sta muovendo dritto verso gli obiettivi naturali della prossima campagna acquisti. Coloro, cioé, che potrebbero trasferirsi a Milano a prescindere da chi sarà il prossimo allenatore e da quante e quali saranno le nuove quote, necessarie a ridar linfa a bilanci sterili ed impossibili da risollevare.
Partiamo dal reparto avanzato: ad oggi, a meno che la Roma non propenda per il rinnovo del prestito di Destro, è quasi impossibile che il ragazzo venga riscattato. 16 milioni sono ritenuti eccessivi da Galliani, che a sua volta, però, forte della volontà del calciatore di restare, proverà a giocare su Sabatini per convincerlo ad abbassare le sue pretese. Possibile? Solo nel caso in cui i capitolini non ricevano richieste - Wolfsburg? Torino? Fiorentina? - di acquisizione a titolo definitivo. In tal caso Destro rientrerebbe a Roma, pronto ad esser ceduto una volta per tutte. Al suo posto il Milan punta prepotentemente Ciro Immobile, già corteggiato a gennaio: il bomber napoletano tanto bene aveva fatto l’anno scorso, ma in questa stagione ha scaldato la panchina. Il Dortmund - in attesa di conoscere la valutazione, in merito, dell'erede di Klopp - potrebbe a breve aprire al prestito per la prossima stagione, e solo in tal senso il Milan resterebbe alla finestra, magari ipotizzando un diritto di riscatto fissato in base alle presenze. Immobile a Milano andrebbe a comporre con Cerci ed El Shaarawy il tridente tutto italiano che ha in testa Berlusconi: ecco perché si continua a far muro rispetto alle richieste del Torino, che lo vorrebbe riportare 'a casa'. Una suggestione che, però, va gestita soprattutto con i Colchoneros, proprietari del cartellino dell’attaccante. In tal caso l'Atletico dovrebbe riportarlo in Liga per poi cederlo ai granata: difficile, se non impossibile. E l'impressione è anzi che l'operazione Immobile serva anche a stuzzicare la volontà di Cerci, che si ritroverebbe a giocare a Milano con l'attaccante che meglio di chiunque altro è servito ad esaltarlo.
A centrocampo - reparto che ha di fatto già perso de Jong, Muntari ed Essien -, invece, si lavora su almeno tre piste di concreta attualità: la più difficile è quella che porta a Bertolacci. La mezzala rossoblu viene da un'annata straordinaria, culminata con l'esordio azzurro, ed ha richiamato l'attenzione della Roma che lo ha cresciuto. Ceduto in comproprietà al Genoa, oggi per riscattarlo a Sabatini serviranno almeno 7 milioni. Non pochi, considerato che il Milan a sua volta può lavorare con l' 'amico' Preziosi, e poi giocare con il Genoa offrendo, magari, il rinnovo del prestito di Niang.
Molto più facile arrivare a José Mauri: la mezzala argentina ma naturalizzata italiano ha già ammesso di essere innamorato dei colori rossoneri e di aver scelto il Milan. Parole confermate anche dal suo agente, che ha confermato che i meneghini sono in ampio vantaggio su Roma e Inter per scelta del diretto interessato. Mauri, che ha appena compiuto 19 anni, ha un contratto col Parma sino a giugno 2016 ma si libererà con tutta probabilità a costo zero. E' a tutti gli effetti un giovane italiano, avendo già esordito con l'Under-17 azzurra di Daniele Zoratto. L'ultimo nome, a sua volta relativamente facile da chiudere, è quello di Baselli, che andrà via da Bergamo e per il quale Galliani a gennaio ha chiuso un accordo verbale che sa tanto di prelazione morale con Marino: alla Dea dovrebbero andare circa 6 milioni. A quel punto, com Montolivo e Bonaventura che, insieme a Poli, resteranno certamente, il sestetto di centrocampo sarebbe già fatto, con Montolivo e Baselli in regia, Bonaventura e Bertolacci mezzali offensive, e Poli e José Mauri intercambiabili. Con Immobile, Cerci ed El Shaarawy in avanti, per un Milan - come vuole Berlusconi - giovane e italiano.