Lunga e interessante intervista concessa da Mino Raiola, grande protagonista dell'estate del calciomercato europeo, al 'Mail'. Si è parlato dei fittissimi rapporti del procuratore con il Manchester United, dove ha portato ben 3 suoi assistiti, ma anche di altro. Ecco alcuni tratti salienti delle sue parole.
LE SPESE FOLLI SUL MERCATO - "Non si tratta solo di spendere soldi, ma di assumersi la responsabilità di spendere quei soldi dicendo: "Sì, questo è il mio uomo''. L'Arsenal? Io rispetto Arsene Wenger. ma dice che queste cifre non corrispondono al valore dei calciatori. "
POGBA - "Il Manchester United quest'anno ha dimostrato che vogliono essere i migliori al mondo. Il Real Madrid? La volontà di Zinedine Zidane era forte, ma non eravamo sicuri che fosse anche la volontà del club. Il Manchester invece ha mandato un messaggio importante, con i trasferimenti che hanno fatto: questo è il più grande club del mondo. Il Real sarebbe stata una sfida facile per Pogba, ma lui voleva una sfida ancora più grande. Ora sì, è vero, Paul non sta giocando al meglio, ma si deve guardare il quadro complessivo. Dominerà per 10 anni. Lasciare Manchester nel 2012 fu un passo necessario, il valore odierno di Paul mi conferma che allora fu presa la decisione giusta".
IL RAPPORTO COI SUOI ASSISTITI - "Ho sempre detto loro: noi andiamo dove c'è più bisogno di noi. Lo United non farà la Champions, ma è il club che aveva più bisogno di noi. Siamo stati in contatto per due anni, hanno preso Romero e abbiamo mantenuto il canale di comunicazione aperto. La Juventus voleva puntare alla Champions, ha dato la 10 a Pogba, per cui all'epoca noi ci siamo dati un anno in più. Ho lavorato a un piano d'uscita: avevamo due offerte in Inghilterra - l'altra del Chelsea, n.d.r. - e due all'estero. Paul aveva lo United nel cuore, Woodward lo voleva da un anno e Mourinho lo aveva richiesto già al Chelsea. Tutto ora si è allineato".