Due anni dopo, Cerci è tornato in campo. A metà aprile l'ex Genoa e Milan, tra le altre, è rientrato in campo al Calderon, dove però la tifoseria ha iniziato a schernirlo con cori e sfottò. Prevedibile, per chi quasi 3 anni fa venne preso per 16 milioni, e sinora con la maglia dei colchoneros ha regalato solo 11 partite ed 1 gol. Ora, però, l'ala di Velletri sta bene, ha superato i 30 e non vede l'ora di tornare in Italia. Dove sono tre le squadre interessate a lui: in primis il Bologna, che ha un dialogo avviato con il suo entourage dalla scorsa estate, quando l'accordo non venne trovato solo per via delle sue precarie condizioni fisiche e dei diversi mesi che gli servivano per recuperare. Da qui a un paio di settimane, però, Bigon si ritroverà ad un tavolo a discutere il suo ingaggio: Federico Pastorello vorrebbe riuscire a rescindere il suo contratto con l'Atletico ad un anno esatto dalla fine naturale del suo contratto, mentre il club spagnolo vorrebbe 3 milioni di indennizzo per cedere il cartellino. Una cifra che non sono disposte a spendere, però, neanche la Lazio (che dovrà sostituire Keita, e pensa da tempo a Cerci per ricomporre una coppia storica con l'amico Immobile), e lo stesso Torino. Mihajlovic ha già avuto modo di allenare il ragazzo al Milan, dove dopo un discreto inizio le cose sono naufragate - anche per Cerci stesso, che a metà stagione è andato al Genoa. Quel che è certo è che a giugno Cerci potrebbe tornare in Serie A. Torino, Lazio e Bologna lo aspettano. Ricambiate.