Zaza al Milan, squadra che tifa fin da quando era un bambino? Se ne continua - e continuerà - a parlare. La notizia odierna è che, però, se trasferimento dei sogni sarà, non sarà certo grazie ad una presunta 'raccomandazione', come riportava 'Repubblica' qualche giorno fa. Ma ripartiamo dall'inizio, e ricostruiamo i fatti.

 

Il Milan di Inzaghi s'è ormai tatticamente collaudato, con Menez ormai quasi definitivamente collocato in posizione centrale, al posto di Torres o in alternativa dietro le sue spalle. Un'impostazione che di fatto ha ridotto drasticamente gli spazi per Giampaolo Pazzini, che ora più che mai valuta l'addio. Secondo alcuni su di lui sarebbe tornata prepotentemente la Lazio ma solo per giugno, visto che ancora a gennaio Djordjevic e Klose continueranno a far staffetta. Poi, a fine stagione, l'avventura del tedesco a Roma potrebbe terminare e il Pazzo cercare un'ultima, importante avventura di fine carriera in biancoceleste. Al Milan, a quel punto, con un Torres con un anno in più ed un centravanti in meno, servirebbe tornare a bomba sul mercato per garantirsi un futuro ancora prolifico. E l'idea, costosa ma affascinante, risponderebbe proprio al nome del talento neroverde. 

Marotta, poco tempo fa, ha placato i tifosi, e spiegato che, prima o poi, il lucano tornerà alla Juve. Il problema sta semmai nella somma da versare al Sassuolo: oggi il cartellino del centravanti, prima in comproprietà, è in toto del club neroverde. La Juventus però vanta ancora un diritto di riacquisto (modello Morata) a giugno per 15 milioni di euro o nel 2016 per 18. Molto, insomma, dipenderà dal futuro dello spagnolo: se restasse a Torino, insieme a Llorente e Tevez, gli spazi per la definitiva consacrazione di Simone si ridurrebbero all'osso, ed allora l'ipotesi Milan, squadra per cui peraltro tifa da sempre, avanzerebbe concretamente. Da La Repubblica, però, arrivava un'indiscrezione: sarebbe stato lo stesso calciatore ad aver coinvolto, nella nascitura ipotesi di trattativa tra Squinzi e Berlusconi, Cosimo Latronico, deputato di Forza Italia e coordinatore della Basilicata per il partito dell'ex Premier. Obiettivo: "candidare" Zaza al Milan, direttamente con Berlusconi. A giugno, chissà, una volta 'snellito' il monte ingaggi dagli emolumenti di Pazzini, ed in virtù d'un nuovo corso giovane e votato all'offensiva, quello rossonero potrebbe essere il destino giusto per il tifosissimo Zaza. Che però il rossonero se lo guadagnerà sul campo, come ha tenuto oggi a specificare il padre del giocatore, Antonio Zaza. Queste le parole riportate dal Quotidiano della Basilicata: “Non sappiamo chi sia Benedetto, né tantomeno conosciamo il senatore Latronico. Sappiamo che qualsiasi cosa si muova attorno al nome di Simone, in questi giorni, può fare notizia, ma di qui a raccomandarsi, attraverso persone che oltretutto non conosciamo, per giocare nel Milan, ce ne passa. Quindi smentisco categoricamente quello che è apparso sui giornali in questi giorni”.

Quel che è certo è solo che, in virtù di quanto fatto vedere nella sua ancor breve esperienza in Serie A, Zaza ha già dimostrato di valere tanto. Tantissimo. Forse troppo, per il Milan: sempre a meno che, anche nella prossima estate, le operazioni in entrata non vengano nuovamente finanziate da una cessione eccellente. A fronte d'un arrivo che, però, lo sarebbe altrettanto.