Intervistato dal "Corriere della Sera", il tecnico del Milan Vincenzo Montella ha ripercorso alcune delle principali tappe della sua carriera, analizzando anche i temi più caldi in casa rossonera.

Roma, Catania, Fiorentina, Sampdoria: queste le quattro esperienze che hanno fatto da preludio all'approdo sulla prestigiosa panchina dove ora siede. Prima di diventare allenatore, però, Montella è stato un grande calciatore, con ben 471 partite giocate in carriera. "La parte più divertente del mio mestiere è il ritiro pre-campionato, perché puoi allenare senza l’assillo del risultato. Da giocatore non pensi, ti alleni un’ora e mezza al giorno e a volte non sei concentrato nemmeno in quell’ora e mezza. Sfortunatamente non mi è ancora capitato un giocatore che reagisce male alla sostituzione, credo saprei rispondergli. I calciatori di oggi sono più curiosi, più preparati, più interessati, ma hanno meno pazienza e meno voglia di sacrificarsi".

Il Milan dovrà fare a meno di Montolivo per i prossimi sei mesi, Locatelli può approfittarne per confermare quanto di buono fatto vedere finora: "Sarà una perdita anche maggiore di quanto si possa pensare. Essendo il capitano, uno dei giocatori più rappresentativi, presente in questi ultimi anni di risultati inferiori alle aspettative è stato il più preso di mira. Giocare per il Milan comporta anche farsi scivolare tutto addosso. Locatelli nelle ultime partite è entrato sempre in momenti decisivi, quindi ha la mia massima fiducia. Bisogna comunque ricordare che ha 5-6 spezzoni di partite in Serie A. Mi sarebbe piaciuto farlo crescere più lentamente".

E sullo Scudetto? "La Juve sulla carta è nettamente la più forte, anche se il Napoli ha venti giocatori sullo stesso livello. L'Inter sarà uno dei nostri competitor, ma solo alla fine del girone di andata si capirà meglio. Poi a gennaio c’è il mercato di mezzo. Il nostro progetto? Abbiamo raggiunto risultati medio-alti rispetto alle nostre aspettative, con possibilità di crescita".

A proposito di mercato: uno dei nomi caldi è Fabregas. "Non ha proprio le caratteristiche di Montolivo", taglia corto il tecnico campano. A gennaio scopriremo se sarà della stessa idea.