"Noi siamo disponibili a prolungare il contratto con Conte per altri 2 anni", aveva detto Tavecchio, due giorni fa. Una proposta che, evidentemente, non pare stuzzicare il C.T., da ieri matematicamente qualificato alla fase finale dell'Europeo, che continua a nicchiare: "Il contratto? La priorità è qualificarci, ed è una priorità assoluta. Poi la priorità sarà giocare un bell'Europeo. Poi sarà il momento di parlarne".

Parole che non suonano lievi in Federazione, dove la voglia, ovviamente, sarebbe quella di garantire anche il corso che arriverà (presumibilmente) in Russia, e che servirebbe non poco anche per rendere meno instabile l'ambiente in Francia. Dove il rischio è che i calciatori, consapevoli che Conte potrebbe essere al passo d'addio, potrebbero dar meno di quanto richiesto. 

 

In realtò il tecnico ex Juve continua a prender tempo perché preferisce realmente un rapporto breve con l'azzurro. Una meta giunta al termine del lungo rapporto con la Signora, ma che Conte certo non vede come un punto d'arrivo: ancora giovanissimo, il mister ha due pretendenti su tutte. Milan e Roma, a fine anno, sembrano difatti pronte a darsi battaglia per strapparlo alla FIGC, e stante il fatto che Berlusconi - per stessa ammissione rossonera - già da anni prova a incaricarlo dell'attesa rinascita. Una rinascita che, per il momento, neanche Mihajlovic è riuscito a realizzare. E a Roma? Garcia ha ancora un contratto importante, ma da più parti l'impressione è che il suo ciclo sia allo scadere. Nella Capitale, inoltre, Conte - a cui continua a mancare la quotidianità che solo un club riesce a garantire - ha un grossissimo estimatore: Walter Sabatini. 

 

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