Poco più di un mese, poi il mondo intero saprà se dopo 30 anni il Milan dirà addio - e viceversa - alla dinastia Berlusconi. Un addio quasi obbligato, viste le recenti pochezze finanziarie ed i risultati conseguiti dal Diavolo, oltre che le prospettive. Sempre meno rosee, e che nel futuro e breve terminem ancora una volta, non prevedono la Champions. L'Europa dei grandi che una volta era la casa rossonera, e che adesso, di anno in anno, sembra essere una chimera.

Ieri l'annuncio: entro il 15 giugno Berlusconi e la cordata cinese (all'interno della quale c'è anche Jack Ma, re dell’e-commerce, numero uno di Alibaba) si rivedranno, definiranno i dettagli, intavoleranno le cifre, ed a meno che il Cavaliere non cambi idea - che resta una possibilità, visti i termini dell'accordo, che consente alla proprietà attuale di tirarsi indietro senza rischi - , procederanno ad un preliminare di vendita. Arcinote le cifre: circa 720 milioni per la società, il 70% della quale verrebbe acquisita subito. Il restante 30% tra un anno. Nel frattempo a Berlusconi verrebbe concessa la carica onoraria, mentre la figlia Barbara e Galliani potrebbero salutare già in estate. La primissima parte della quale, però, vedrebbe comunque il Milan in parziale stasi sotto il profilo del mercato: si lavorerà sin da subito, certo, alla scelta del dopo Brocchi (con Montella in pole position), ma anche questa scelta verrebbe concordata con gli acquirenti. Che, però, preferirebbero coinvolgere Marcello Lippi, che a sua volta ha già una proposta della Federazione: i tempi però stringono, e la rottura dell'aeroplanino dalla Sampdoria è un bel volano al suo trasferimento a Milano. 

Subito dopo, ovvero a fine luglio, via ai grandi colpi di mercato. I tifosi - e, presumibilmente, anche proprietà attuale e futura - sognano la coppia Bacca - Ibrahimovic. Un'ipotesi concreta, che prevede anzitutto l'accesso all'Europa ed, in secundis, la disponibilità dello svedese. Che, dalla sua, ha già aperto ad un ritorno in quello che è stato "il club più grande con cui ho giocato": i problemi, semmai, stanno nelle cifre, visto che quest'anno il gigante della scuderia Raiola ha guadagnato, al PSG, circa 15 milioni (premi compresi), e difficilmente scenderà al di sotto dei 6 più bonus. Una cifra inimmaginabile per il Milan di Berlusconi, ma non per quello che potrebbe essere. Che, di certo, si ritroverà un capitan Montolivo praticamente a vita, un Vangioni in arrivo dal River Plate, ed una trattativa intavolata - al pari dell'Inter - con Tonny Vilhena. Una base su cui partire, certo, e parecchi petali della rosa da sfoltire: Alex, Mexes, Diego Lopez, Luiz Adriano e Menez, oltre ai milioni della Roma per El Shaarawy, pronto ad esser riscattato. Poi si dovranno trattare gli eventuali ritorni di Matri e Paletta, oltre a quello di Suso che potrebbe divenire la pedina di scambio imprescindibile per arrivare a Pavoletti. che sarebbe il terzo incomodo d'un reparto assolutamente da sogno, che andrebbe a rendere inevitabile il saluto anche a Balotelli. Che ad oggi ha solo una possibilità di restare a Milano: l'eventuale conferma di SuperMario - che dalla sua preferirebbe la riconferma - passerà dalla scelta del nuovo allenatore e dalla disponibilità, al momento remota, dei reds, di offrirlo per un altro anno in prestito gratuito. Senza dimenticare il preventivato assalto a Kovacic, che perso Lo Celso diventa l'obiettivo primario per la trequarti