Una scelta indovinata quella di Simone Inzaghi, che da ripiego in extremis per il mancato arrivo di Bielsa si è rivelato sapiente gestore di un gruppo non facile ed allenatore dalle intuizioni più che felici. Immobile sembra ritornato quello del Torino, la difesa ha riacquistato solidità, ma è stata anche la gestione di alcuni casi spinosi ad impressionare Lotito e i tifosi: su tutti, quello di Keita, in estate sul punto di una guerra inevitabile con la società e oggi punto fermo a cui il presidente biancoceleste vorrebbe rinnovare il contratto in scadenza nel 2018. Il giocatore sarà fra l'altro impegnato in Coppa d'Africa, ed è per questo che, essendo divenuto un punto fermo degli schemi di Inzaghi, la sua assenza potrebbe causare più di un problema.

Fallito, quantomeno apparentemente, l'esperimento Luis Alberto e considerando uno Djordjevic piuttosto scontento, la soluzione potrebbe essere il mercato ed il particolare intrigo con l'Atalanta. Che quest'estate ha preso Berisha in prestito con diritto di riscatto a 5 milioni - subito titolare a discapito di Sportiello - e che in rosa, nel proprio parco attaccanti, può vantare un Paloschi finito per fare la riserva di Petagna e Pinilla. L'idea di un possibile scambio, visto e considerato che Inzaghi ha utilizzato con una certa frequenza anche il 3-5-2, è allora subito venuta in mente a Tare, anche a prescindere a quella che sarà l'assenza per circa un mese di Keita. C'è poi anche l'alternativa Cerci, già sondato in estate ma le cui condizione fisiche ancora non regalano sicurezze. A Inzaghi servirebbe un giocatore già pronto e, possibilmente, da non recuperare anche da un punto di vista fisico.