Per il Torino e le prospettive a breve termine del club di Cairo si apre ufficialmente un periodo più che impegnativo. Il mercato, nonostante giugno sia appena iniziato, è già entrato nel vivo, e le richieste dei gioielli granata da parte dei tanti club europei si moltiplicano. 

Cairo e Petrachi lavorano all'unisono. E' più che improbabile un divorzio da Ventura, ma è necessario che al tecnico vengano date garanzie in merito al mercato, per consentirgli di lavorare in condizioni al contorno dignitose e, se possibile, alzare l'asticella degli obiettivi. E se l'obiettivo resta quello di cedere solo due pezzi pregiati, contestualmente si innescano anche occasioni importanti, da cercare di cogliere. 

 

Questione terzini. A Molinaro, a sorpresa, sarà rinnovato il contratto appena si deciderà chi cedere tra Matteo Darmian - che ha un'offerta interessantissima dal Bayern - e Bruno Peres. Su di lui già da mesi è forte la Roma, ma la notizia dell'ultim'ora è la possibilità Milan che si sarebbe aperta, dopo l'abbandono, giocoforza, della pista Dani Alves che ha rinnovato col Barcellona. Mihajlovic ha chiesto esplicitamente un terzino destro di spinta: e per quanto il nome del fido De Silvestri non sia da eliminare a priori, il brasiliano resta una validissima alternativa. Dalla sua, il fluidificante granata ha ancora un contratto di 4 anni ed una valutazione, almeno per Cairo, non inferiore ai 13 milioni. Poco più di Maksimovic (valutato circa 10), altra richiesta di Mihajlovic, che vedrebbe bene il suo connazionale al centro della difesa: ecco perché con il Torino la Milano rossonera a breve intavolerà una vera e propria trattativa che coinvolge l'ala di Velletri ed i due difensori granata. 

 

Cerci, dalla sua, sin dai tempi di Firenze on ha un rapporto esaltante con Sinisa. Che lo voleva più predisposto al sacrificio ed utile per la squadra e che, peraltro, a Milano nel ruolo di esterno alto di destra può già contare sull'ottimo Bonaventura, sul giovanissimo Suso ed, a meno di offerte dall'estero, anche su Keisuke Honda. Cerci, in tal senso, rischia di trascorrere un'altra stagione in ombra, e peraltro alle porte dell'Europeo che può essere la sua ultima, grande, occasione. Torino non s'è mai dimenticata di lui e del suo contributo, e Ventura sarebbe più che felice di riabbracciarlo. E, magari, di organizzare intorno a lui, Maxi Lopez (per il quale Cairo ha dichiarato che verrà esercitata l'opzione di riscatto) e Quagliarella un reparto d'attacco duttile e affidabile. L'Atletico, dalla sua, ha già deciso a sua volta che riscatterà Fernando Torres, per cui non è difficile ipotizzare un passaggio in toto del cartellino di Cerci - trasferitosi in rossonero in prestito di 18 mesi - al Milan, che a sua volta lo offrirà ai granata in cambio di Peres e Maksimovic. Gli ostacoli, fondamentalmente, sono tre: l'inevitabile conguaglio economico da riconoscere ai granata, l'ingaggio (elevato, 2.2 milioni netti) di Cerci e, soprattutto, il piano cessioni del Torino. Che non può certo permettersi, nell'arco di una sessione di mercato, di smantellare in toto il suo assetto difensivo. Il rinnovo di capitan Glik, d'altra parte, è ancora in bilico, e le offerte soprattutto dall'estero non mancano. E con Darmian già proiettato verso la Bundes, e Maksimovic e Peres potenzialmente allettati dall'opzione meneghina, si dovrebbe andare a ricostruire un intero reparto. A Ventura basterà il solo Cerci, in cambio d'un sacrificio così robusto?

 

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