Dopo aver annunciato gli arrivi del difensore Justin Morrow dal San Jose Earthquakes, dell’attaccante brasiliano Gilberto Oliveira Souza Junior e del centrocampista del Dallas Jackson e dopo aver trovato l’accordo con l’attaccante del Tottenham Jermain Defoe, il Toronto continua la caccia ai rinforzi promessi ai propri tifosi.

 

Sfumato il bomber del Genoa Alberto Gilardino, che ha rifiutato il trasferimento nella Major League Soccer, il club canadese guarda ancora in Serie A e in queste ore ha chiuso con la Roma il trasferimento del centrocampista statunitense Michael Bradley. Il trasferimento è avvenuto sulla base di 7 milioni.

Intervenuto ai microfoni di ESPN, l’ex difensore del Padova Alexi Lalas (primo statunitense a giocare nel campionato italiano dal dopoguerra) ha spiegato le ragioni che potrebbero spingere Bradley ad accettare la proposta del Toronto. Secondo Lalas, per il centrocampista della Roma lasciare la Serie A per tornare in MLS non sarebbe affatto un passo indietro, perché, oltre ad un discorso economico (il club canadese non bada a spese e ha un budget molto elevato) Bradley potrebbe essere allettato dall’idea di giocare con continuità. Inoltre, sempre secondo Lalas, la qualità della vita a Toronto sarebbe nettamente superiore.

L’arrivo in giallorosso di Nainggolan ha ridotto ulteriormente le possibilità di Bradley di giocare titolare, e per questo l'affare s'è chiuso rapidamente.

 

Alberto Faccini, agente di Micheal Bradley, ha praticamente annunciato il trasferimento del centrocampista giallorosso al Toronto ai microfoni di radio radio:

“Non so se la Roma l’abbia ufficializzato, diciamo che le cose sono andate avanti bene. Il ragazzo ha fatto questa scelta, il Toronto in due giorni ha chiuso la trattativa”

Perchè il Canada, un campionato minore?

“C’è un progetto importantissimo nei suoi confronti, è stato fatto un investimento tra i più costosi degli ultimi anni. Ha valutato con sofferenza ma la scelta è stata dettata da alcuni movimenti di mercato. Senza aspettare il 31 ha valutato di seguire questo percorso anche per aiutare la crescita del calcio americano”

Quanto ha pesato l’arrivo di Nainggolan? 

“Abbastanza. Lui è stato al suo posto sempre, non ha mai parlato. Si sentiva un giocatore importante, poi è cambiata la scala di valori…”

Offerte dall’Italia?

“Ci sono state tantissime richieste anche da club di Serie A, come l’Hellas e il Bologna. Ma questa è una scelta dettata dall’apprezzamento verso la lega e il calcio americano. Dopo 10 anni d’Europa è voluto ritornare negli States. Una scelta amara, ma fatta con il cuore. La Roma fino all’ultimo ha ribadito l’incedibilità, questa è stata una sua scelta”.