Una prestazione, quella di Manolo Gabbiadini ieri, contro il Monaco, difficilmente dimenticabile. E che, soprattutto, manda un messaggio chiaro alla società: a Napoli, da rincalzo, per un'altra stagione, il ragazzo non merita di restare.
Quattro gol ed una presenza in campo da leader, non solo tecnico, dell'attacco: ora, però, per Gabbiadini il futuro è sempre più difficile da decifrare. Ieri Sarri ha scelto lui e non Milik dal 1', ma l'investimento fatto per il polacco ex Ajax è stato sostanziale, e lo spazio gli verrà concesso. Eppure per Manolo le proposte non mancano: l'ultima, in ordine cronologico, è arrivata al Napoli ieri, da parte del Porto. Prestito con diritto di riscatto, una formula che non piace né al diretto interessato né alla società. Che, in caso di sacrificio, pretende giustamente di monetizzare: la richiesta minima è di 25 milioni, prendere o lasciare.
E dire che il suo cartellino è stato offerto all'Inter - con l'ormai ex tecnico Mancini che lo aveva richiesto apertamente - nell'ambito dell'operazione Icardi: un addio, quello dell'argentino, che adesso Suning e De Boer dovranno valutare attentamente. Già, perché De Laurentiis per Maurito, dopo aver trovato l'accordo con la compagna-agente Wanda Nara, ha pronta la contromossa: 60 milioni cash, e non più 45 più Gabbiadini. Una proposta solo economica che l'Inter, che deve contestualmente lavorare a Luiz Gustavo e Gabigol, non può non prendere in considerazione.
Il tutto mentre Wanda, sempre da twitter, continua a lanciare messaggi sibillini: ieri l'ex showgirl argentina ha twittato "Si hay algo que está destinado a suceder, sucederá, en el momento adecuado para la persona correcta y por la mejor razón". Che, più o meno, significa "Se qualcosa è destinato ad accadere accadrà, al momento giusto, per la persona giusta e per il motivo migliore". Un messaggio che potrebbe essere rivolto al suo amore per Maurito, ma che letto tra le righe potrebbe anche esser legato all'addio del calciatore all'Inter. Un'Inter sempre più turbolenta, oltre che orfana di Mancini, che rispetto alla cessione del centravanti aveva posto il veto.
Ezio Azzollini