Diogo Kotscho ha parlato. E, quando lo fa, non lo fa mai fuori luogo: "Ricardo non ha ancora deciso se resterà al Milan". Parole che non fanno luce sul futuro di Kakà, ma quantomeno danno una direzione. 

E' difatti già finita la seconda avventura del numero 22 in rossonero? Probabilmente si. Il nuovo tecnico Inzaghi vorrebbe impostare la nuova squadra con il 4-3-3, modulo non proprio consono alle caratteristiche del 22 rossonero. E non è finita qua, perché alcuni rumors di mercato vorrebbero il fantasista brasiliano vicino ad un ritorno in patria. Alla base di questa idea ci sarebbe la situazione familiare del trequartista, infatti il rapporto con la moglie Carolina si è complicato. La pista USA attualmente è poco considerata proprio per le condizioni che si sono create, anche se ad inizio 2015 l’ex pallone d’oro potrebbe avere il tempo di provare anche l’esperienza americana. Lo scenario più probabile è quello di un trasferimento in Brasile fino a dicembre e poi a gennaio un approdo ad Orlando City. Al momento la consorte e i figli si trovano a San Paolo, mentre Riccardo è in vacanza nell’isola di Fernando De Noronha e pensa al suo futuro. Ecco perché ci sono anche importanti motivi personali, oltre che tattici, alla base dell'addio: Kakà vuole provare a ricongiungersi alla moglie Carolina, con la quale i rapporti, ultimamente, e nonostante le smentite non vanno bene.

 

Il restante anno di contratto, difatti, non vieta che l'accordo tra Galliani e Kakà possa rompersi in qualsiasi momento: entro il 30 giugno, peraltro, una clausola permette al brasiliano di liberarsi dai rossoneri. Ed è questa la soluzione che, al momento, sembra la più probabile, anche perché consentirebbe eventualmente al Milan di tornare sul mercato, considerato anche che, con l'addio, si risparmierebbero oltre 7 milioni lordi di ingaggio. Una cifra che verrebbe almeno parzialmente reinvestita: considerati i probabili addii di Matri, Niang e Robinho, si potrebbe provare ad aumentare la prima offerta per il riscatto di Taarabt. Un tentativo deciso, che servirebbe anche ad Inzaghi per avere in mano 3 esterni di valore a disposizione: il marocchino, El Shaarawy e Menez.

L'asdio, insomma, sembra alle porte. Consentirebbe a Inzaghi di svincolarsi dall'imbarazzo tattico di dover collocare il suo ex compagno, al Milan di riportare a casa Taarabt ed al ragazzo - che, persi i Mondiali ha anche pochissimi stimoli - di concludere la carriera in patria. Cercando, inoltre, di stare vicino alla famiglia.