20 giorni dopo la fine del campionato sono sufficienti perché, sballottata dai venti dei rumor del calciomercato, una squadra venga disgregata, ricostruita, considerata una seria candidata all’ingresso in Champions o condannata alla retrocessione, a seconda dei vari nomi accostati di volta in volta.

 

La Sampdoria non è esente dalle varie indiscrezioni che popolano il rutilante mondo del calciomercato, e per questo motivo è necessario fare un primo punto della situazione blucerchiata. Situazione che non può non tenere conto dell’investitura del presidente Garrone, che ha indicato sette capisaldi: capitan Gastaldello, capitan Palombo (sembra ridicolo avere due capitani ma nel nostro caso è così…), Costa, Mustafi, Obiang, Krsticic ed Eder.

I capisaldi diventeranno al 99% otto a breve: con la Fiorentina infatti è ormai definito il riscatto di De Silvestri. Se non ci saranno intoppi, Lollo sarà blucerchiato a tutti gli effetti per una cifra poco inferiore ai 3 milioni di euro, quindi con discreto sconto rispetto ai 4 e mezzo pattuiti in estate con il club viola.

 

Ciò assodato, vediamo quali possono essere le strategie di Osti e collaboratori reparto per reparto. La questione portiere è quella più particolare. Romero viene dato per partente certo quasi da tutti: ingaggio troppo alto e mancanza di fiducia dopo qualche errore di troppo le valutazioni che porterebbero al divorzio. Tuttavia ci sono due persone che sostengono la tesi della sua conferma, e non sono due persone da poco: lo stesso Romero e Carlo Osti. La sensazione è che Chiquito preferisca, a un anno dal Mondiale, restare dov’è per avere il posto da titolare assicurato, mentre cambiare aria potrebbe portare al rischio-ambientamento e gettare all’aria le sue ambizioni di difendere in Brasile la porta dell’Albiceleste. E perché Osti lo vorrebbe confermare? Non stupidamente, oggi sembrerebbe difficile, alla luce di una stagione in chiaroscuro, piazzare sul mercato un giocatore che guadagna un milione e 700 mila euro a stagione e che ha avuto più bassi che alti. Confidando in una stagione più attenta, complice anche il Mondiale alle porte, il ds del Doria spera nel 2014 di piazzare con maggior facilità, e anche con più guadagno, l’arquero argentino.

 

Per il resto, scontata la permanenza di Da Costa – solo come secondo però, se va Romero altissime le percentuali su Pegolo, Puggioni e Storari, più staccati Bardi e Sorrentino – mentre Berni sta lavorando al rinnovo, sul quale non dovrebbero esserci problemi.

La difesa è forse il ruolo dove Delio Rossi è più cautelato già ora, grazie al jolly Palombo, a Gastaldello, Costa, Mustafi, alla quasi certa conferma di De Silvestri e al probabile rientro di Regini. A dispetto delle voci che si stanno rincorrendo infatti, la priorità del ragazzo che ha stupito a Empoli ora è quella di fare almeno un anno a Genova, e malgrado tutto dovrebbe riuscire a farlo. Per il resto si cerca un mancino. Si parla del bolognese Morleo, ma la pista appare molto tiepida, mentre un altro discreto jolly, in grado di ricoprire più ruoli sia in difesa che a centrocampo, è quello del polacco Salomon, che potrebbe rientrare nel passaggio di Poli al Milan.

 

Il centrocampo, detto della certa partenza del ragazzo di Vittorio Veneto alla corte di Allegri, sarà imperniato su Krsticic e Obiang, intoccabili senza margine di rischio. Attorno però c’è da ricostruire. Maresca se ne andrà, Munari ha richieste e potrebbe essere sacrificato per fare un po’ di cassa, Poulsen finirà in prestito altrove, Estigarribia non ha mai convinto e saluterà la compagnia. Più facile la conferma di Rodriguez, ingente investimento che si spera, a settembre, si sia finalmente integrato con la realtà blucerchiata per mostrarci di che pasta è fatto (l’antipasto, contro la Lazio, è stato gradito da Rossi). In ritiro saranno testati anche Gavazzi e i rientrante Sampietro ed Eramo, la cui conferma appare scontata, mentre il sogno di Delio Rossi è Duncan, scuola Inter e pregevole in B a Livorno. Nubi su Gentsoglou, che però meriterebbe una chance, improbabile un ritorno di Biabiany – c’è, e forte, il pressing del Napoli ma potrebbe rimanere anche a Parma – e per il resto poco altro da segnalare. Di sicuro si cercherà una chioccia, ovvero un nuovo Maresca che possa fare da chioccia a quella che è, alla luce anche dei nomi reali o presunti, una delle mediane più giovani d’Italia. Si sta parlando di Cigarini, ma non è da escludere la pista che porta a Massimo Donati, in blucerchiato esattamente dieci anni or sono e che vuole lasciare Palermo per giocarsi, a 32 anni compiuti, le ultime carte in serie A.

 

Capitolo attacco. L’unico punto certo è Eder. Il resto è buio. Icardi se n’è andato, Maxi Lopez non sarà riscattato, Sansone è in bilico, Zaza fa le bizze e il giovane Savic, elemento di sicura prospettiva, finirà in prestito. C’è bisogno di due pedine, se non tre, perché la permanenza di Sansone è tutt’altro che scontata. Il ragazzo piace a Rossi, ma non si finirà al sangue con il Sassuolo e la Samp non sembra disposta ad investire troppo su di lui. Insomma, è una pedina sacrificabile. Tutto, comunque, dipende da Zaza. Potrebbe anche rimanere, soprattutto se arriverà a prenderselo la Juventus per lasciarcelo un anno a maturare. Tuttavia l’ambiente del tira e molla con un ragazzino poco più che ventenne e che ha ancora tutto da dimostrare è molto stanco, e anche rimanesse, Simone potrebbe non essere ben visto di buon occhio.

 

Sguardi aperti ovunque allora, anche perché non ci sono troppe alternative in giro. Matri e Quagliarella sono colpi utopistici, Rolando Bianchi è una possibilità concreta, a dispetto di ciò che dicono le voci che non lo vedono adatto al modulo che gira nella testa dell’uomo di Rimini, Borriello un sogno tutt’altro che irrealizzabile, e che soprattutto, nonostante il recentissimo passato rossoblu, non sta disturbando i sogni dei tifosi, anzi. Un’ultima voce ha poi dell’incredibile: Gilardino potrebbe non rinnovare con il Bologna e la Samp, a sorpresa, potrebbe tentare la zampata. Il Gila è seguito anche da varie big della serie A, ma nella stagione pre-Mondiale vorrebbe la certezza di giocare sempre, garanzia che il Doria potrebbe dargli ad occhi chiusi.

 

Mauro Sarrica per Canale Sampdoria (tra pochi giorni online)