CHI È – Svizzero, ha 23 anni, è arrivato all’Atalanta dal Lucerna. Nato a Ennenda, cittadina che non esiste più (dal 2011 si è fusa nel comune di Glarona, luogo dove nel 1792 ci fu l’ultima condanna per stregoneria d’Europa), Freuler ha sempre calcato i campi svizzeri (da cui arriva anche Djimisti, altro acquisto invernale dei nerazzuri), prima con le riserve del Winterthur e poi del Grasshopper, dove veste anche la maglia della prima squadra. L’esordio nella Serie A elvetica è nel 2010, quando ad allenare il Grasshopper era l’ex Inter Ciriaco Sforza. Dopo un ritorno al Winterthur, in seconda serie, nel febbraio 2014 si trasferisce a Lucerna, dove ha giocato per due anni, mettendosi in risalto fino a richiamare le attenzioni dell’Atalanta, che lo ha acquistato per 2 milioni di euro con un contratto fino al 2019.

Ha giocato con le nazionali giovanili svizzere (anche 8 presenze in Under 21), ma ancora attende la chiamata nella selezione maggiore. 

IL RUOLO – Centrocampista centrale a tutto tondo, si disimpegna bene in una linea a 3, proprio quella che Reja sta utilizzando più spesso in questa stagione. Nel 4-3-3 e nel 3-5-2 può dire la sua sia da interno, sia da centrale, ma con De Roon e anche Cigarini è difficile che venga utilizzato come perno davanti la difesa.

CARATTERISTICHE TECNICHE – Buona tecnica, ottima capacità d’inserimento e buone letture di gioco: Freuler è una mezz’ala moderna, capace di garantire peso in mediana, ma anche presenza in zona gol. 

FANTACONSIGLI – Con la partenza di Grassi, si gioca il posto vacante di interno con Kurtic e Migliaccio. L’esperienza di De Roon insegna: se uno ci sa fare, Reja non ha paura di designarlo come titolare fisso. Freuler ha le carte in regola per diventarlo: può far parte della vostra fantasquadra, magari non come punta di diamante, ma come rincalzo su cui investire e scommettere.

LE STATISTICHE – Per i numeri, ci limiteremo a quanto fatto nel campionato maggiore in Svizzera: 88 presenze totali, con 10 reti e 10 assist a condire il tutto. Insomma, una buona media per un interno di centrocampo, che è anche un discreto rigorista, ma prende qualche cartellino di troppo: nelle ultime 64 partite è stato ammonito 13 volte, con un’espulsione per doppio giallo. Ma quando si coniugano quantità e qualità, ai bonus (che ci sono) si deve pagare anche dazio con qualche malus.