Quando le loro strade professionali si sono divise, nell'estate 2012, immaginarseli di nuovo insieme, al Milan, tre anni dopo, era pura utopia.
Christian Abbiati, all'epoca della cessione dello svedese al PSG, aveva già 35 anni, e pensare che, alla soglia dei 39, avrebbe rinnovato per ancora un anno col club della sua vita era già di per sè difficile. Immaginatevi, poi, il ritorno di Zlatan, che di anni ne sta per compiere 34 ma che è ancora oggi un fior d'attaccante. E' per questo che oggi è stato l'estremo difensore, che l'anno prossimo sarà ancora il secondo di Lopez, a chiamare in rossonero l'ex compagno: "Zlatan è un tipo molto carismatico. In campo fa reparto da solo o poco ci manca - ha detto Abbiati a SportMediaset - . Lo conosciamo tutti, è un grande campione e mette timore agli avversari: sarebbe più che positivo averlo di nuovo con noi". Parole che fanno scopa con quelle del Presidente Berlusconi, che alla presentazione di Mihajlovic s'era fatto scappare un ammaliante "Ibrahimovic? Se viene ce lo prendiamo, è un grande e farebbe comodo a tutti".
Che Galliani abbia deciso di provarci, ormai è noto a tutti: l'aver già acquisito, in tal senso, Luiz Adriano e Bacca consentirà al Milan di gestire l'eventuale ritorno dello svedese più in là, quando tutti gli spiragli del mercato si saranno divaricati, e le occasioni pronte a essere sfruttate. Sono tanti, però, i tasselli che dovranno incasellarsi, pur di rendere concreta la possibilità: anzitutto le cifre. Ibra, che ha ancora un anno di contratto a Parigi, dovrà accettare un contratto da 6.5 milioni a stagione più bonus, che però, essendo triennale, gli consentirebbe di arrivare a quasi 20 milioni. Ma non solo: il PSG dovrà accettare di cederlo a bassissimo costo, ed anche in tal senso il valore del cartellino - circa 10 milioni, nonostante l'età avanzata - non aiuta. Quel che è certo è che i transalpini, ora liberi dai vincoli del FPF, stanno per lavorare all'ennesimo grande colpo in entrata. Un ingresso in rosa che, inevitabilmente, andrà ad oscurare la centralità di Zlatan. Ultima necessità, l'obbligo, da parte del Milan, di snellire la rosa (e con essa il monte ingaggi). Pensare di prendere Ibra quando ancora in rosa ci sono Matri, Menez, Cerci, Niang, Suso, Honda, Bonaventura, Bertolacci oltre ai nuovi arrivi, sarebbe impensabile. A magior ragione con due sole competizioni in gioco, nella stagione che sta per cominciare.