Già cinque gol e tre assist in campionato, un rendimento che ha convinto tutti - compresi i dirigenti di alcune squadre di vertice di Serie A, che hanno già chiesto informazioni su di lui - ed un futuro tutto da decifrare. E' la storia recente di Gregoire Defrel, giovane attaccante francese in comproprietà tra Parma e Cesena, dove in questa stagione è definitivamente esploso. A 23 anni le potenzialità sembrano già importanti, e pochi giorni fa era stato lo stesso ex Presidente Ghirardi ad ammettere che una sua cessione definitiva sarebbe servita al club ducale che ritrovare il respiro necessario ad affrontare l'imminente, probabile, fallimento. 

"Accumulare 88 milioni di debiti nel calcio è la normalità. Al Parma basterebbe vendere i giovani Mauri e Cerri, e pure Defrel che ho parcheggiato al Cesena, per abbatterlo della metà", aveva spiegato l'ex patron. Oddio: il debito complessivo della società oggi probabilmente è superiore agli 88 milioni paventati, così come anche i potenziali introiti derivanti dalla cessione dei tre calciatori citati difficilmente basterebbero a portare nelle casse parmensi un bottino pari a 44 milioni.

Ma, pur senza entrare nel merito riguardo ai giovanissimi Mauri e Cerri, un certo valore di mercato il cartellino di Defrel ce l'ha eccome: a gennaio, per ammissione dello stesso Presidente bianconero, il Cesena aveva rifiutato 3,5 milioni di euro per la propria metà. Tradotto, per meno di 7-8, difficilmente sarà possibile strappare il ragazzo di Meudon a...

Appunto, a chi?

 

La notazione interessante arriva dalle parole di Capitan Lucarelli, che ieri sera su Rai 2 ha avuto modo di parlare nuovamente del crac della società, ma anche di replicare alle parole di Lugaresi: "Se pensassi male, penserei a Defrel - ha sottolineato il difensore livornese -, che è in comproprietà tra Cesena e Parma e che, in caso di nostro fallimento, diventerebbe tutto del Cesena senza sborsare un euro". 

In effetti, non era stata tenera neanche l'accusa del Presidente Lugaresi, che sempre ieri, a Sky Sport, aveva dichiarato che "non esistono innocenti, nemmeno Donadoni. Ieri ha chiesto che qualcuno si assumesse delle responsabilità, ma lui dovrebbe assumersele anche, visto che a ottobre lo stipendio non l'ha preso e non ha fatto denuncia. Ha aspettato febbraio, e questo tempo perso è un danno per Parma, per i tifosi e per la città. E poi c'è questo passaggio ridicolo di presidenti, quando Ghirardi e Leonardi sono i primi responsabili. Bisognerebbe rimanere sul posto quando si combinano guai".

La risposta piccata di Lucarelli - "anche lui fa parte del sistema: bisogna smettere di pensare sono al proprio orticello" - era prontamente arrivata, ed è servita a rendere ancora più difficili i rapporti tra Cesena e Parma. Che adesso, al di là della battaglia verbale, si ritrovano anche a doversi contendere un cartellino che, se le cose dovessero finir male, diventerebbe tutto del Cesena. E gratis.