Un affare clamorosamente andato storto. Un destino che, anche stavolta, non s'è compiuto. E dire che la trattativa, almeno a livello informatico, era iniziata, seppur via procedura digitale. Troppo tardi, però: 20 minuti non sono bastati a Zenit e Juventus per sottoscrivere la cessione di Axel Witsel, soprattutto per via delle reticenza del club russo e di Lucescu, indispettito dal mancato arrivo di un sostituto. Nella giornata di ieri, difatti, il club di San Pietroburgo ha fatto solo in tempo a prendere Ivan Novoseltsev al posto dell'altro difensore Garay, andato al Valencia, e non ha concretizzato l'arrivo di Samaris dal Benfica. Ai portoghesi erano stati proposti 10 milioni, a fronte d'una richiesta di 20: tanti, ma praticamente pari a quelli concordati con la Juventus stessa per il belga, per il quale s'era trovato un accordo sui 18 + 2 di bonus.

Ora i rapporti tra Juventus e Zenit sono, inevitabilmente, ai minimi termine. Ed anche il Genoa, che aveva chiuso per il prestito di Hernanes, si è ritrovato col cerino in mano. Marotta a gennaio proverà, a soli 6 mesi dalla fine naturale del suo contratto, a portare in ogni caso Witsel a Torino, proponendo ai russi un minimo di conguaglio. Davvero poco, considerato che Axel - che ieri per inciso aveva già svolto le visite mediche - ha già da tempo l'accordo con la Juventus (contratto quadriennale da 4 milioni più bonus) ed Hernanes, chiuso dai tre titolari - Khedira, Pjanic e Marchisio - e dalle tre riserve - Sturaro, Lemina e Asamoah -, è in lista di sbarco. Se anche a gennaio, poi, lo Zenit dovesse far muro, a febbraio il calciatore firmerà a costo zero per la Signora. Con buona pace di Mircea Lucescu.