Roberto Mancini, senza troppo nascondersi, l'ha indicato come il rinforzo ideale. Per una mediana di sostanza, ma soprattutto di qualità, a questa Inter servirebbe la classe e l'esperienza di Yaya Tourè. Per il quale passi in avanti sono già stati mossi: la data in questo senso fondamentale è stata quella del 18 marzo, quando a Barcellona, in occasione del match di Champions League contro il City, Ausilio, in città per incontrare tra l'altro la famiglia Pozzo per parlare di Allan ed Heurtaux dell'Udinese, ha avuto un primo faccia a faccia con Dimitri Seluk, l’agente di Touré.

 

 

Non una semplice chiacchierata: il ds nerazzurro avrebbe infatti da subito impostato i termini per quel che realmente potrebbero essere. Tourè rappresenterebbe il cardine della nuova Inter, un giocatore fondamentale attorno al quale far girare l'intera macchina nerazzurra che, dal prossimo anno, vuole tornare a lottare per lo scudetto.

 

 

Gli ostacoli sono tanti, a partire dalla trattativa con il City e allo stipendio che dovrà inevitabilmente garantirsi al giocatore. La strategia potrebbe allora essere quella di assicurare a Yaya un contratto fino al 2020, quando il giocatore avrà 37 anni, per convincerlo così a mollare la Premier e trovare l'Italia. Mancini ci spera, Ausilio ci prova: è iniziata la missione Tourè. 

 

 

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