"Domenica scioglierò il dubbio sulla sua presenza o meno. E’ un grandissimo professionista, sono molto contento di averlo allenato, ma farò delle valutazioni. Il mio dubbio è che Wallace, Caceres e Radu hanno fatto benissimo e Luiz Felipe rientrerà”. Firmato: Simone Inzaghi. Parole che tra le righe nascondono un dubbio più che lecito: affidarsi o meno a Stefan De Vrij contro l'Inter. Quattro giorni fa i nerazzurri hanno depositato il contratto dell'olandese, in attesa di ufficializzarlo il 1 luglio (5 anni a 3.8 milioni di euro a stagione), l'altro ieri Ausilio se n'è uscito con un emblematico "lo sanno anche i muri dove giocherà l'anno prossimo". Ecco, dunque, i motivi per cui il centrale biancoceleste dovrebbe o non dovrebbe essere in campo dal 1' domenica sera.


PERCHE' SI'

  •  DE VRIJ E' SEMPRE DE VRIJ - Al di là di tutto, resta uno dei migliori difensori del nostro campionato e, forse, nel panorama calcistico europeo. Nell'estate del 2014, ancor prima che disputasse (da protagonista) i Mondiali in Brasile con l'Olanda, Tare fu un maestro nel bruciare la concorrenza e portarlo a Roma a un prezzo che un paio di mesi dopo sarebbe stato almeno triplicato. Quattro anni più tardi, il bilancio nella Capitale del diretto interessato è sotto gli occhi di tutti. E anche ieri, in quella che potrebbe essere stata la sua ultima apparizione con l'Aquila sul petto, è stato decisivo: salvataggio sulla linea sul tiro di Rohden a Strakosha battuto (sarebbe stato il 3-1 per il Crotone), spizzata di testa per il 2-2 di Milinkovic-Savic. Lasciare fuori uno così, qualunque partita ci fosse all'orizzonte, sarebbe un peccato mortale;
  • LA POSTA IN PALIO - La Lazio ha dalla sua due risultati su tre: le basterà non perdere contro l'Inter, davanti a oltre 50 mila tifosi, per tornare nei gironi di Champions League, traguardo che manca addirittura dal 2007. Anything else?;
  • L'ULTIMO REGALO - Il 4 novembre del 2015 si sottoponeva un intervento di microfratture del condilo femorale laterale e meniscectomia selettiva laterale in artroscopia del ginocchio sinistro (infortunio, peraltro, rimediato in Nazionale). Di fatto, out per l'intera stagione. Il club, l'ambiente, l'allenatore e i compagni lo aspettano con pazienza (e intanto riceve per intero lo stipendio), facendolo tornare ai suoi elevatissimi livelli 350 giorni dopo: è il 3-4 ottenuto in casa dell'Atalanta, prima giornata dello scorso campionato. Se nel calcio ancora esiste un briciolo di riconoscenza, De Vrij dovrebbe ripagarla sul campo nei prossimi 90 minuti.


PERCHE' NO

  • CONDIZIONAMENTO PSICOLOGICO - Lungi dal pensare che vi possa essere della malafede, ma è innegabile che il ragazzo giocherebbe con un fardello sulle spalle difficile da sostenere. Il disimpegnarsi alla grande, magari sfornando persino una prestazione decisiva (come fatto tante volte anche nel recentissimo passato), potrebbe essere soppiantato da una gara più ragionata, di "calcolo emotivo": in fondo, di fronte avrà quelli che tra poche settimane saranno i suoi compagni di squadra. Oggettivamente, una situazione imbarazzante che solo chi vive in prima persona può comprendere a pieno;
  • DE VRIJ CONTRO DE VRIJ - Aspetto strettamente collegato al primo punto: se l'Inter non vincesse all'Olimpico, i nerazzurri (e quindi anche lui) non parteciperebbero alla prossima edizione della Champions League. Stefan, sarai in grado (eventualmente) di giocare contro te stesso?