Il calcio è bello perché vario, inaspettato, pronto a regalare sempre colpi di scena e, qualche volta, anche delle favole. In questo momento la Juventus targata Andrea Pirlo sembra essere stata fatta prigioniera da un racconto, per la precisione "A Christmas Carol" di Charles Dickens, noto in Italia come Canto di Natale.

Dopo aver fatto diversi progressi dal punto di vista del gioco e dei risultati, nella sfida di ieri pomeriggio la formazione bianconera ha infatti palesato una sorta di regressione, soprattutto nella prima parte di gara. Le assenze pesanti dei due costruttori di gioco, Bonucci ed Arthur, hanno costretto Pirlo a schierare una squadra molto più fisica, con Chiellini e de Ligt davanti a Szczesny e la cerniera Bentancur-Rabiot in mezzo al campo. La scelta di Bernardeschi e non McKennie dal 1' è stata figlia di una sequenza di fattori: dal periodo di forma non facile dell'americano al cercare di dare maggiore qualità sugli esterni vista la sua fisiologica assenza in mezzo al campo. 

La visita del fantasma del Natale passato ha regalato a Pirlo nel primo tempo della partita una visione di quella che era la sua squadra poco tempo fa. Punita oltremodo nel punteggio grazie al rigore trasformato da Insigne, nel secondo tempo la truppa bianconera ha provato ad alzare il ritmo, ma Meret, chiamato all'ultimo a sostituire l'infortunato Ospina, si è eretto a baluardo della retroguardia azzurra e grazie anche alla poca cattiveria sotto porta di Morata e Cristiano Ronaldo il portiere azzurro è riuscito a portare a casa il bonus imbattibilità.

L'inesperienza di Andrea Pirlo come tecnico porta quasi fisiologicamente a battute d'arresto come queste. Le ultime prestazioni avevano ringalluzzito l'umore della squadra fino a sopravvalutare le proprie capacità di dare continuità di gioco e risultati a prescindere dall'avversario che ci si trovava di fronte. Questa visita del fantasma del Natale passato potrà dunque essere utile al tecnico juventino ed ai suoi giocatori per capire che in Serie A si deve scendere sempre con il coltello tra i denti, anche se l'avversario è più in difficoltà di uomini e prestazioni.

L'augurio è che per il mister bresciano sia stata sufficiente la sconfitta di ieri per arrivare quanto prima ad una redenzione, così come lo era stata la sonora batosta subita dall'Inter nello scorso gennaio. A differenza della partita contro i nerazzurri nella prestazione di ieri non è tutto da buttare, anzi la reazione della seconda frazione è stata decisamente positiva, ma sotto porta è necessario avere più grinta e voglia di segnare per portare a casa il risultato. 

Pirlo e la Juventus devono dunque ripartire da lì, dal secondo tempo di ieri, per tornare a costruire la propria favola per sperare nel lieto fine rappresentato dal decimo Scudetto consecutivo.