Il campionato si è chiuso ormai da due settimane ed ora è arrivato il momento di gloria di tutti quei cosiddetti insider che si occupano di mercato cercando di scovare, svelare ed analizzare in anteprima tutte le decisioni e le trattative delle società. La Juventus non può che essere dunque al centro delle attenzioni visto che, prescindendo dalla mediaticità dei bianconeri, la società piemontese è chiamata a costruire una squadra che possa tornare a primeggiare in Italia e che possa festeggiare degnamente i cent'anni di proprietà della famiglia Agnelli.

Per quanto riguarda i giocatori con contratto in scadenza le situazioni sembrano ormai definite con Bernardeschi e Dybala che non rientrano nei piani della società, per Cuadrado è scattato il rinnovo automatico di un anno, Perin ha rinnovato abbassandosi lo stipendio, mentre per De Sciglio sembra ormai essere tutto pronto e si attende solo l'ufficialità del prolungamento contrattuale. In uscita certa c'è anche Chiellini che rescinderà il contratto per andare a giocarsi gli ultimi mesi della sua carriera in America prima di fare rientro in Italia ed entrare a far parte della dirigenza juventina in un ruolo ancora tutto da definire.

Oltre a questo però la situazione diventa decisamente nebulosa, sia per quanto riguarda le uscite che per gli ingressi. Per rinforzare la squadra senza incappare in posti sprecati nelle liste, la Juventus dovrà essere capace di cedere quei giocatori che non hanno ormai più nulla da dare alla causa bianconera. I nomi sono ormai arcinoti da Ramsey ad Arthur, passando per Kean ed Alex Sandro, ma tra le possibili uscite si sono fatti i nomi anche di Pellegrini e Rabiot. Tra tutte queste possibili uscite quella che attualmente pare essere più vicina ad una concretizzazione è quella del centrocampista brasiliano arrivato a Torino nello scambio con Pjanic, visto che il suo agente si è recentemente incontrato con il direttore sportivo bianconero Cherubini, probabilmente per valutare assieme le possibili soluzioni e destinazioni. Per il resto si tratta solamente di voci di corridoio, spifferi che ogni tanto partono dai soliti "bene informati", ma che nella realtà non hanno alcun riscontro concreto da parte della dirigenza juventina.

Visto il grande numero di possibili partenze e, come detto in apertura, la necessità di rinforzare la squadra anche per quanto riguarda i possibili arrivi all'ombra della Mole, gli esperti di mercato si sono a dir poco scatenati. I due nomi su cui sembrano tutti convergere sono quelli di Pogba e Di Maria: il primo sembra aver ormai deciso e ci si aspetta l'ufficialità nei prossimi giorni, forse al momento del lancio della sua docu-serie "The Pogmentary" il prossimo 17 giugno; per l'argentino invece la situazione sembra essere decisamente più complicata e da più parti si è già parlato di un possibile naufragio della trattativa visto che l'ormai ex PSG vuol restare solamente un anno in Europa, mentre la Juventus vorrebbe metterlo sotto contratto per almeno due stagioni. Per gli altri possibili acquisti si sono fatti a dir poco una valanga di nomi da Kostic a Mudryc, da Neres a Muriel, solo per citarne alcuni, ma anche in questo caso tutto sembra tacere da parte della società bianconera. 

Questo mutismo juventino ha generato nei tifosi due correnti di pensiero: da una parte gli ottimisti e dall'altra i pessimisti. Gli ottimisti si basano su quanto accaduto lo scorso gennaio quando la maggior parte degli addetti ai lavori parlava dell'acquisto di Azmoun, mentre la società ha chiuso il mercato portando a casa un pezzo da novanta come Vlahovic. Questo esempio è utile per capire quanto, differentemente dal passato, i rapporti tra i media e la dirigenza juventina siano ai minimi termini, con i nuovi elementi di spicco della società bianconera estremamente capaci di mantenere le bocche chiuse senza far uscire neanche un respiro nei pressi dei giornalisti, strategia che, come già visto, ha portato decisamente i suoi frutti. I pessimisti dall'altra parte ritengono che tutta questa ridda di nomi fatti sia dovuta invece a reali sondaggi da parte della società che non sapendo puntare con decisione ad un solo obiettivo preferiscono lavorare sulla quantità, nella speranza che alla fine non si resti con il famigerato "cerino" in mano ed arrivando ad acquisti disperati negli ultimi giorni di mercato.

Non è una novità che il tifo sia diviso sull'operato di una società di calcio, ancor meno sorprendente per una tifoseria divisa e divisiva come quella della Juventus. Una cosa accomuna però juventini ottimisti e juventini pessimisti: la speranza che la società bianconera riesca, con strategia o confusione, ad allestire una rosa in grado di poter tornare almeno a cucirsi addosso quel tricolore che manca già da due stagioni.