Una rondine non fa primavera e per la Juventus la vittoria nel recupero contro il Napoli non significa essersi lasciata tutti i problemi alle spalle. Fino a questo momento la stagione dei bianconeri è stata un continuo saliscendi di prestazioni, con roboanti vittorie ed imbarazzanti sconfitte, un rendimento altalenante che ha portato Ronaldo e soci a competere per la qualificazione alla prossima Champions League anziché per lo Scudetto.

La sfida contro il Napoli ha certamente portato segnali incoraggianti, con una maggior attenzione difensiva senza le ormai tristemente consuete imbucate centrali, ma soprattutto ha permesso a Paulo Dybala di ritornare ad essere protagonista nella squadra di mister Pirlo. Per i bianconeri il ritorno del numero 10 potrebbe essere una delle chiavi di volta di questo finale di stagione. Fino a questo momento l'annata dell'argentino è stata di quelle da dimenticare, tra COVID, prestazioni insufficienti e l'infortunio al ginocchio. Le presenze in campionato sono state appena 12 (11 valide per il Fantacalcio) e quella con il Napoli è stata solamente la terza rete segnata. Troppo poco per chi dovrebbe illuminare la manovra della Juventus. Il suo ritorno, graduale, alla completa disponibilità potrebbe dunque garantire a Pirlo delle soluzioni offensive differenti rispetto a quanto visto finora. 

Il ritorno di Dybala però non sarà certamente sufficiente per centrare il traguardo della qualificazione alla prossima Champions League. Il cambiamento più importante che dovrà avere la Juventus in questo finale di stagione è quello mentale. Il rendimento altalenante di questa difficile annata è stato figlio di diversi passi falsi dal punto di vista tecnico e tattico, ma ancora di più per l'atteggiamento mentale mostrato spesso dai bianconeri sul terreno di gioco. Tra partite prese sotto gamba, tanta superficialità e spesso troppa convinzione, la Juventus ha lasciato finora tanti, troppi, punti contro squadre di livello decisamente inferiore, come dimostra la classifica. L'esempio più eclatante è certamente la doppia sfida con il Benevento: sui sei punti disponibili Ronaldo e soci ne hanno conquistato appena uno. 

Per la Juventus e per mister Pirlo è giunto il tempo di fare uno step evolutivo dal punto di vista mentale e della personalità. In queste ultime giornate dovranno dimostrare di aver raggiunto quella solidità e quella confidenza in loro stessi che è mancata in questa stagione. I difetti principali da correggere sono solamente due, ma di un certo spessore. Innanzitutto i bianconeri dovranno dare sempre il giusto rispetto agli avversari, senza prenderli sotto gamba e mettendo sempre in campo la grinta necessaria per andare e mantenere il vantaggio. Il secondo è la capacità di reagire nelle situazioni negative: che sia uno svantaggio o la rete del pareggio subita in modo rocambolesco, la squadra di Pirlo deve dimostrare di saper reagire sempre con il giusto piglio, senza lasciarsi abbattere nel morale e nello spirito dalle avversità.

Per i bianconeri è dunque giunto il momento di trovare quella solidità che negli anni passati faceva vincere le partite ancora prima che esse iniziassero, con quello sguardo e quella cattiveria agonistica che facevano tremare gli avversari già nel tunnel di ingresso al campo.