Ricordate lo scorso settembre? Proprio contro il Verona, all’Olimpico, la Roma di Di Francesco si era riuscita a sbloccare: un perentorio 3-0, con la doppietta di Dzeko arrivata dopo le polemiche del bosniaco post Roma-Atletico Madrid (0-0 grazie ai miracoli di Alisson). Al centro della questione: le poche palle gol per il centravanti reduce dalla vittoria della classifica marcatori con Spalletti e Salah. Fatto sta che, anche approfittando dell’agevolezza del calendario, i giallorossi ottennero da quel 16 settembre 11 vittorie (di cui 9 in campionato), 1 pareggio ed 1 sconfitta (contro il Napoli in campionato) nelle successive 13 gare.

Girone di ritorno, rieccoci dunque alla gara contro il Verona, questa volta al Bentegodi. La Roma ha affrontato la seconda peggiore difesa del torneo (45 gol subiti in 22 partite, poco più di 2 di media a gara), solo il Benevento ne ha incassati di più; la partita si è messa in assoluta discesa con la rete già al 1’ eppure i giallorossi hanno dovuto aspettare i quattro minuti di recupero per tornare a cantare finalmente vittoria. I tre punti mancavano da metà dicembre (1-0 al Cagliari), sei gare. A complicare le cose ci si è messo stavolta Pellegrini con un intervento falloso inspiegabile al 51’ e il meritato cartellino rosso. Il raptus aveva già colpito De Rossi a Marassi contro il Genoa con lo schiaffo a Lapadula, quella volta era costato due punti.

Il risultato uno striminzito 1-0, il sesto di una squadra che ha segnato la miseria di 33 gol (solo 9 nelle ultime 10). Non è sfuggita fortunatamente la vittoria, assolutamente fondamentale per ritornare a vedere la luce. E ad aiutare, come successo all’andata, potrebbe essere ora il calendario che propone la sfida contro l’ultima in classifica, il Benevento, all’Olimpico il prossimo 11 febbraio, anche se poi le cose inizieranno tremendamente a complicarsi: trasferta a Udine (il 17), poi in Ucraina per l’andata degli ottavi di Champions contro lo Shakhtar (il 21), prima della sfida casalinga contro il Milan (il 25) e un’altra sfida clou a Napoli (il 3 marzo).

Necessario quindi per la Roma tornare la squadra compatta, quadrata, cinica, a tratti sorprendente, che aveva impressionato nelle gare di andata. Eppure arrivano ancora pessime notizie oltre ai cartellini rossi inflitti dagli arbitri: lo scorso 6 gennaio era stato Nainggolan a pagare con l’esclusione (dalla gara con l’Atalanta) i comportamenti poco consoni fuori dal campo, l’esempio non è bastato perché ci è ricascato stavolta Bruno Peres. Episodi che non dovrebbero avvenire, a maggior ragione dopo essere stati già sanzionati, ma che continuano incredibilmente a proliferare.

Mentre sembra notte fonda per tutti gli attaccanti romanisti da Dzeko (ancora pochi acuti in rapporto alle palle gol avute) a Defrel (corpo estraneo), da Perotti (ultima da titolare un mese fa) a El Shaarawy (anche da lui ci si aspettava di più in termini realizzativi), con Schick di nuovo ai box, l’unico spunto positivo post sfida contro il Verona lo offre il giovane turco Cenzig Under, al primo bel gol italiano dopo 15 presenze, di cui 7 da titolare, sempre dal 1’ nelle ultime tre gare giallorosse. Di Francesco gli sta dando fiducia e sta provando a renderlo pronto anche per gare più importanti: contro il Benevento allora dovrebbe toccare ancora a lui. Poi per la Roma toccherà davvero cambiare marcia ed è difficile immaginare come, cosa o chi possa dare la svolta necessaria.