Maurizio Sarri ritrova quell’Europa League conquistata prima che la pandemia fermasse il mondo del calcio e prima dell’avventura juventina senza l’empatia coi bianconeri. Benché la formula renda più difficile il torneo, la Lazio ha le carte in regola per fare strada. Il girone E, però, non manca di avversari ostici e complicati da affrontare. Galatasaray e Olympique Marsiglia hanno più il sapore della Champions che dell’ Europa League. Tante le partecipazioni dei turchi e dei francesi alla massima competizione europea per club. Negli ultimi anni e in passato. Così come la stessa Lokomotiv Mosca non è nuova al calcio internazionale, nonostante spesso non abbia interpretato la parte del leone.

Il Galatasaray Spor Kulübü è allenato da Fatih Terim, mister carismatico che da solo si porta addosso un pezzo importante di calcio turco. I giallorossi di Istanbul, che nel 2000 conquistarono il “portaombrelli” battendo l’Arsenal in finale, sono capitanati dal portiere Muslera, vecchia conoscenza del club biancoceleste, e hanno in Van Aanholt la nuova scommessa di mercato. Il difensore olandese è andato a rinforzare il reparto che deve garantire copertura alle lunghe fasi di palleggio dei turchi. Il 4-2-3-1 di Terim non disdegna affatto la manovra prolungata e palleggiata proprio come contemplato dalla filosofia di gioco di Sarri. Il Galatasaray ha in organico calciatori come Radamel Falcao e Arda Turan, elementi dotati sia di qualità che di grande esperienza. Sofiane Feghouli, centrocampista algerino, è invece il punto di riferimento tecnico e tattico. In Francia veniva soprannominato “il professore del dribbling”, a causa delle sue notevoli qualità tecniche. A Istanbul nell’undici turco occupa la posizione di trequartista centrale dietro la prima punta e supportato dai due cursori esterni che sono quasi sempre Babel e Akturkoglu. La Lazio ha giocato col Galatasaray in quattro precedenti, considerando tutte le competizioni europee, e rimanendo imbattuta nelle tre occasioni più recenti (2 vittorie, 1 pareggio).

Getty images
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L’OM coi turchi ha una cosa in comune: un portiere come capitano. Mandanda è uno dei simboli della squadra francese campione d’Europa nel 1993. Al Vélodrome la pressione dei supporter francesi si farà sentire, come non mancherà neanche in Turchia. Jorge Sampaoli predilige un 3-4-1-2 con Gerson, Guendouzi e Payet  formare il reparto offensivo. Anche Sampaoli dispone i suoi uomini per cercare di sfruttare il possesso palla. L’allenatore argentino, che in parte viene considerato l’erede di Bielsa, costruì i suoi successi sul trionfo in Coppa America nel 2015 alla guida del Cile. Non manca di trasmettere grinta ai suoi e di fondare parte del suo lavoro sulla gestione emotiva. Il calciatore più pericoloso del Marsiglia è di certo Payet, bravo sia in fase offensiva che come rifinitore. In organico tra i nuovi acquisti compaiono Under e Lirola, ex Roma e Fiorentina.

Con la Lokomotiv i biancocelesti conservano il ricordo di un precedente felice, ovvero quello della semifinale di Coppa delle Coppe del 1999, quando la Lazio si qualificò per la finale grazie al doppio pareggio (0-0 e 1-1) che le consentì di passare per un goal segnato in trasferta. La Futbol'nyj Klub Lokomotiv Moskva oggi probabilmente è meno temibile di allora. Anton Miranchuk, gemello di Aleksej che gioca con l’Atalanta, è il calciatore più rappresentativo della squadra allenata da Marko Nikoli?, mister serbo che nell’ultima stagione proprio con la Lokomotiv ha conquistato la Coppa di Russia. La squadra dei “ferroviari” si affida a un 4-4-2 duttile, che in certi casi sdoppia la linea mediana per affidare la manovra d’attacco a uno o più trequartisti, disponendo delle caratteristiche tecniche di Miranchuk.

Per la Lazio un girone in cui ci sono più squadre che potrebbero fare strada in una competizione che ha cambiato volto e in cui sarà più bravo chi riuscirà a riconoscersi nella possibilità di percorrerla il più possibile. Sarri già una volta è riuscito farlo.