Ravanelli e Di Livio in Nazionale (Getty Images)

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COS'E' "FANTA DI PROVINCIA" - E' una competizione virtuale, atta a coinvolgere il più possibile il pubblico di Fantagazzetta.com, e che riguarda prevalentemente il loro passato, fantacalcistico e non. 28 squadre 'provinciali', nel senso migliore e più sano del termine, prescelte dalla redazione, si sfideranno in una epica sfida in cui 11 loro ex calciatori saranno tenuti a rappresentarle. Soprattutto in nome di ciò che prima, dopo, o durante quell'esperienza, hanno o avrebbero potuto rappresentare al fanta.

COME SI SVILUPPA LA SFIDA - Le 28 squadre verranno presentate giornalmente, week-end compresi, su Fantagazzetta.com da lunedi 12 dicembre 2016 a domenica 8 gennaio 2017. Saranno suddivise in 7 gironi da 4, selezionate casualmente, e competeranno, attraverso una sfida prettamente social, a forza di like su facebook. Sarete voi lettori a votare la vostra preferita, o semplicemente quella che maggiormente suscita in voi felici ricordi fantacalcistici e/o sogni incompiuti. Le prime due di ogni girone, più le due migliori terze, proseguiranno nel cammino, sfidandosi, da lì in poi, dagli ottavi sino alla finalissima.

COME VENGONO SCELTI I CALCIATORI - Ci sono centinaia e centinaia di grandi calciatori, prevalentemente del passato, che hanno vestito la maglia delle provinciali. Alcuni hanno spiccato il volo, altri ci sono passati avanti negli anni, per concludere una carriera di prestigio. Non è stato facile, per i nostri autori, sceglierne solo 11: per questo, nel testo, vengono 'raccontate' anche le ipotetiche riserve. Non dimenticate che molti dei calciatori inseriti nelle formazioni hanno giocato in più d'una delle squadre presente nella competizione: e non è stato facile, da questo punto di vista, scegliere in quale inserirlo. Sono stati quindi perseguiti criteri di rappresentatività, di 'peso' fantacalcistico, di blasone, ma anche di equilibrio tra le squadre.

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LA STORIA – La Reggiana (Associazione Calcio Reggiana 1919), nasce a Reggio Emilia, in Emilia Romagna, nel 1919. La prima promozione in Serie A è avvenuta nel 1924, prima che si verificasse altre 6 volte. L’ultima nel 1996, con la retrocessione nella stagione seguente, ovvero la 1996/1997. Il miglior piazzamento risale invece al 1993/1994, con un 13.o posto in classifica. Attualmente la squadra gioca le partite casalinghe al Mapei Stadium, stadio di proprietà della Mapei di Giorgio Squinzi (patron del Sassuolo), un tempo denominato Giglio. Inaugurato nel 1995, è stato il primo stadio di proprietà in Italia, battuto poi all’asta al seguito del fallimento della Reggiana (2005) e della società Mirabello (2006) proprietaria. Nel giugno del 2016 la società viene rilevata dall’ex giocatore di baseball statunitense Mike Piazza, diventato pure presidente. Attualmente la Reggiana disputa il campionato di Lega Pro.

LA REGGIANA, OGGI - La Reggiana è iscritta al campionato di Lega Pro, girone B, con l’ambizione di ritornare in cadetteria, nonostante la corazzata Venezia e squadre ambiziose come Parma, Padova e Pordenone. Nonostante la sconfitta nell’attesissimo derby con il Parma, i granata occupano il terzo posto in classifica. L’allenatore è Leonardo Colucci, ex giocatore di Bologna e Modena, mentre tra i giocatori spicca l’attaccante Ettore Marchi, ex bomber della Pro Vercelli. Il miglior realizzatore è però Jacopo Manconi, con 6 gol in 18 partite.

GLI ESCLUSI – La lista degli esclusi non è lunghissima, ma vanta comunque nomi interessanti. Tra i pali non abbiamo inserito Marco Ballotta che, nonostante due anni a Reggio, è finito giustamente nella formazione del Modena. In difesa è stato escluso Salvatore Lanna, nato a Carpi e affermatosi al Chievo. Ha chiuso la carriere proprio in granata. L’altro escluso è Luigi Sartor, passato in Emilia nel 1993 e poi esploso a Vicenza e Parma. In mezzo non abbiamo trovato spazio per la fantasia di Alessandro Sgrigna, mezza stagione alla Reggiana nel 2001, prima delle fortunate esperienze con Cittadella, Vicenza e Torino. Escluso in attacco è il “Cobra” Alessandro Tovalieri, a Reggio nel 2006 e con cui ha chiuso la carriera nel 2000. Indimenticabile la stagione 1994/1995 con la maglia del Bari e i sei mesi (con 12 gol) a Cagliari nel 1997. Escluso pure il talento cristallino di Paolo Futre, nominato miglior giocatore del Portogallo nel 1986 e 1987, quando era in forza al Porto, e passato a Reggio, senza soddisfazioni, tra il 1993 e il 1995.

IL NOSTRO "FANTA11 DI PROVINCIA" - Nella formazione scelta per la Reggiana scegliamo le mani di Angelo Pagotto, classe 1973 e in passato gregario di lusso per molte squadre di Serie A. Le stagioni più importanti nella massima serie sono state quelle con Sampdoria e Milan. Nel ruolo di terzino schieriamo Fabrizio Cacciatore, celebre giocatore da bonus fantacalcistico e conosciuto anche per le sue esultanze poco sobrie. Ha vestito la maglia granata nel 2006/2007 con il club in C2. L’altro terzino è il “soldatino” Angelo Di Livio, passato a Reggio Emilia nella stagione 1985/1986, prima girare tutta Italia e fare le fortune della Juventus. Al centro della retroguardia schieriamo Andrea Costa, difensore centrale dell’Empoli e Michele Paramatti. Se il primo è cresciuto calcisticamente a Reggio, il secondo ha invece chiuso la sua carriera, dopo anni importanti a Bologna e che la finestra alla Juventus. In mezzo al campo apriamo con Sunday Oliseh, centrocampista nigeriano mai esploso davvero in Italia e grande rimpianto della Juventus. Meglio le avventure con Ajax, Borussia Dortmund e Bochum. Ha giocato all’ombra del Giglio nella stagione 1994/1995. Con lui troviamo Cristiano Zanetti, mediano di corsa e grinta, passato dal granata nella stagione 1997/1998, prima delle esperienze con Inter, Roma, Juventus e Fiorentina. Chiudiamo con l’attuale tecnico, ovvero Leonardo Colucci. In granata ci è passato nel 1995/1996, prima di esplodere a Verona e affermarsi a Bologna. Il tridente è un misto di potenza e velocità. Le due ali, imprendibili, sono Obafemi Martins e Stephen Makinwa. Il primo ha disputato appena due partite con la Reggiana, prima di essere notato dall’Inter e di affermarsi in Serie A. Dopo l’avventura a Seattle, è ora un giocatore dello Shanghai Shenhua. Il secondo è cresciuto nelle giovanili della Reggiana, dove è ritornato nella stagione 2002/2003. In seguito numerose avventure in Serie A, con gli anni alla Lazio tra i più prestigiosi. La punta di diamante e Fabrizio Ravanelli, alla Reggiana dal 1990 al 1992 e autore di 24 gol in 66 partite. Due anni che lo hanno portato ad affermarsi e a farsi notare dalla Juventus, con cui ha alzato trofei importanti, salvo poi trasferirsi all’estero. Il tecnico è Carlo Ancelotti, originario di Reggiolo (Reggio Emilia) e alla guida della Reggiana nella stagione 1995/1996, rampa di lancio per i clamorosi successi che l’hanno reso uno degli allenatori italiani più vincenti di sempre.

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Il Cesena di Candreva e Lapadula. La Reggina di Pirlo e Nakamura. Il Crotone di Florenzi e Bernardeschi. Il Lecce di Muriel e Cuadrado. Il Brescia di Baggio e Guardiola. Il Piacenza di Inzaghi e Nainggolan. Il Verona di Camoranesi e Jorginho. Il Cosenza di Fiore e Lentini. Il Padova di Perin e Bonaventura. Il Venezia di Recoba e Sirigu. Il Bari di Cassano e Boban. La Salernitana di Di Vaio e Gattuso. Potremmo andare avanti per ore. E lo faremo.

Perché se c'è un un luogo del ricordo e della mente da cui il grande calcio, e il grande fanta, proviene, beh, è quello della provincia italiana. Lì, dove i campioni di ieri e di oggi sono nati, si sono formati, sono esplosi, mettendosi in luce prima di spiccare il volo verso lidi inimmaginabili, o dove quegli stessi grandi campioni sono passati, magari in età avanzata, per dare nuovo lustro alle proprie carriere. E dove i nostri prediletti campioni, strappati magari in aste d'altra epoca a costi irrisori, sono diventati tali, magari diventando dei veri colpi di fantamercato: no, non si tratta di Top 11 della storia di queste squadra, tutt'altro. E' una fanta-Top 11, di calciatori che sono passati, con più o meno successo, per squadre che oggi certo non sono identificabili come "big", ma che hanno avuto una storia epicamente gloriosa e degna, in passato. E di calciatori che, in quelle squadre, sono stati dei piccoli, grandi boom, al fanta, o avrebbero potuto esserlo. 

Obafemi Martins all'Inter (Getty Images)

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