Un giovanissimo Diego Pablo Simeone (Getty Images)

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COS'È "FANTA DI PROVINCIA" - E' una competizione virtuale, atta a coinvolgere il più possibile il pubblico di Fantagazzetta.com, e che riguarda prevalentemente il loro passato, fantacalcistico e non. 28 squadre 'provinciali', nel senso migliore e più sano del termine, prescelte dalla redazione, si sfideranno in una epica sfida in cui 11 loro ex calciatori saranno tenuti a rappresentarle. Soprattutto in nome di ciò che prima, dopo, o durante quell'esperienza, hanno o avrebbero potuto rappresentare al fanta.

COME SI SVILUPPA LA SFIDA - Le 28 squadre verranno presentate giornalmente, week-end compresi, su Fantagazzetta.com da lunedi 12 dicembre 2016 a domenica 8 gennaio 2017. Saranno suddivise in 7 gironi da 4, selezionate casualmente, e competeranno, attraverso una sfida prettamente social, a forza di like su facebook. Sarete voi lettori a votare la vostra preferita, o semplicemente quella che maggiormente suscita in voi felici ricordi fantacalcistici e/o sogni incompiuti. Le prime due di ogni girone, più le due migliori terze, proseguiranno nel cammino, sfidandosi, da lì in poi, dagli ottavi sino alla finalissima.

COME VENGONO SCELTI I CALCIATORI - Ci sono centinaia e centinaia di grandi calciatori, prevalentemente del passato, che hanno vestito la maglia delle provinciali. Alcuni hanno spiccato il volo, altri ci sono passati avanti negli anni, per concludere una carriera di prestigio. Non è stato facile, per i nostri autori, sceglierne solo 11: per questo, nel testo, vengono 'raccontate' anche le ipotetiche riserve. Non dimenticate che molti dei calciatori inseriti nelle formazioni hanno giocato in più d'una delle squadre presente nella competizione: e non è stato facile, da questo punto di vista, scegliere in quale inserirlo. Sono stati quindi perseguiti criteri di rappresentatività, di 'peso' fantacalcistico, di blasone, ma anche di equilibrio tra le squadre.

LA STORIA - Agli albori del '900 si stava spargendo in Italia la febbre del football e fu così che anche in quel di Pisa tra la piazza di San Paolo a Ripa d'Arno e quella ben più famosa del Duomo, detta anche Piazza dei Miracoli, prese vita nell'inverno del 1908 la Società Sportiva Etruria. La prima uscita ufficiale nella neonata compagine pisana fu inevitabilmente contro gli arcinemici della Libertas di Livorno, nel primo degli innumerevoli scontri tra le due realtà fu ad appannaggio dei labronici che si imposero per 5-0. Nell'aprile del 1909 il nome della società venne poi cambiato in Pisa Sporting Club ed al termine della stagione successiva i colori sociali passarono dall'iniziale biancorosso all'odierno nerazzurro in onore dell'Inter campione d'Italia, come suggerito dall'allora segretario Ferruccio Giovannini. Un altro punto si svolta fondamentale della storia del Pisa cadde il 26 ottobre 1919 quando venne inaugurata l'Arena Garibaldi, stadio che a tutt'oggi ospita le gesta della squadra toscana. Dopo molti anni di militanza tra serie C e serie B il Pisa ritrovò la massima divisione solamente negli anni 60, ma senza riuscire a mantenere una continuità ed anzi terminando ben presto per disputare il campionato di Serie C. Nel 1978 però l'avvento di Romeo Anconetani diede nuova linfa alla compagine nerazzurra: il vulcanico ed istrionico "Presidentissimo", triestino di nascita ma pisano di adozione, rilevò la squadra in Serie C1, ma nel giro di pochissimi anni riuscì a riportare il Pisa in Serie A, dando vita a quel miracolo pisano di cui spesso raccontano gli appassionati di calcio sotto la Torre Pendente. Dal 1982 al 1991 il Pisa militò infatti per ben sei stagioni in Serie A e 3 in Serie B, ma, come spesso succede nel mondo del calcio, la favola di Anconetani finì in disgrazia. Al termine della stagione 1994 il Pisa versava in gravi difficoltà economiche e fu dichiarato fallito. Dall'addio di Anconetani la storia del Pisa divenne decisamente travagliata tra rinascite ed altri due fallimenti che lo costrinsero a ripartire dalle categorie inferiori, fino all'incredibile situazione che circonda tutt'oggi la squadra nerazzurra.

IL PISA, OGGI - Il clima natalizio e la famosa Piazza in cui si erge la Torre Pendente hanno fatto sì che a Pisa avvenisse un vero e proprio miracolo di Natale: da qualche ora è infatti diventato ufficiale il passaggio di proprietà, il nuovo presidente dei nerazzurri è Giuseppe Corrado. Dopo un tira e molla durato molti mesi la trattativa, che sembrava essere definitivamente tramontata la settimana scorsa, ha subìto una brusca accelerazione e si è conclusa nel migliore dei modi per la squadra toscana. Mister Gattuso ed i suoi ragazzi potranno tirare ora un lunghissimo sospiro di sollievo, in attesa che la situazione economica del club sia ripristinata. Per quanto riguarda il rettangolo di gioco sono numerosi i giocatori che hanno già calcato il palconscenico della Serie A, a partire dal portiere ex Palermo Samir Ujkani, passando per il difensore centrale Andrea Lisuzzo ed i centrocampisti Mudingayi, Lazzari e capitan Mannini. La punta di riferimento è Umberto Eusepi, autore di 3 marcature in 13 presenze, ma è da sottolineare la presenza in rosa dell'ormai ex promessa Arturo Lupoli, il cui futuro però sembra lontano da Pisa, già a partire da gennaio.

GLI ESCLUSI - La travagliata storia della società nerazzurra non ha però impedito che all'ombra della Torre Pendente passassero giocatori con un grande avvenire o, in alcuni casi, un passato calcisticamente importante. Basti pensare ad un attaccante come Michele Padovano, transitato da Pisa nella stagione 1990-91 prima di trasferirsi al Napoli ed iniziare la cavalcata che lo porterà fino al tetto d'Europa e del mondo con la maglia della Juventus; con la maglia nerazzurra Padovano siglò 11 reti in 30 presenze in Serie A. Oltre a lui sono diversi i nomi eccellenti che rimarranno fuori dalla nostra top 11 a partire dall'attuale portiere di riserva del Torino Daniele Padelli a Francesco Antonioli, campione d'Italia da protagonista nella stagione 2000-01 con la maglia della Roma. Tra i recentissimi sono rimasti fuori Eros Pisano, attuale esterno destro dell'Hellas Verona, il clivense Radovanovic, curioso invece il caso di Alexander Merkel, il centrocampista ex Milan è stato acquistato dal Pisa lo scorso 22 luglio per poi essere rivenduto al Bochum nemmeno un mese più tardi, precisamente il 15 di agosto. E poi ancora Calori, Obodo, Bombardini, Lamberto Piovanelli, Spinesi, Carparelli, Paci e moltissimi altri giocatori dalla sorte più o meno fortunata. Menzione speciale invece per uno dei fratelli più famosi del calcio italiano, dal 2005 al 2008 il Pisa infatti potè fregiarsi di schierare tra le proprie fila un "Baggio", ovviamente non ci stiamo riferendo al Divin Codino, ma al fratello minore Eddy che in quelle tre stagioni mise a segno 15 reti in appena 35 presenze. Il rapporto tra Baggio Jr e il Pisa fu talmente speciale che la sua carriera da allenatore iniziò proprio dagli allievi Nazionali della società nerazzurra. Infine per quanto riguarda il capitolo allenatori impossibile non menzionare Gigi Simoni, prima del suo periodo interista, il tecnico si sedette per due volte sulla panchina pisana, prima nella stagione 1984-85 e poi in quella 1986-87, riuscendo entrambe le volte a riportare i toscani in Serie A.

IL NOSTRO 'FANTA11 DI PROVINCIA' - Come ogni formazione che si rispetti si parte sempre dal ruolo dell'estremo difensore; per il nostro Fanta di provincia legato al Pisa la scelta è ricaduta su Christian Puggioni: pur portando il numero 1 sulle spalle il portiere originario di Genova è l'attuale vice di Viviano nei ranghi della Sampdoria; in questa stagione Puggioni ha messo assieme 5 presenze sfruttando le assenze del compagno di squadra e riuscendo ad esordire nel derby della Lanterna alla tenera età di 35 anni, per lui un passato con 3 stagioni con la maglia del Pisa di cui è stato anche capitano. Per la difesa abbiamo optato per un reparto a 4 alla ricerca del modificatore che potrebbe lanciare la nostra squadra verso la vittoria; il primo elemento è stato l'emblema dell'affidabilità e della professionalità nella più classica delle esaltazioni della classe operaia nelle squadre vincenti, ci stiamo riferendo ad Alessandro Birindelli, pisano di nascita che volle tornare a casa dopo la vittoriosa esperienza con la Juventus; al centro della difesa José Antonio Chamot Picart, portato in Italia da Anconetani dal Rosario Central, rimase 3 stagioni a Pisa prima di incontrare Zeman a Foggia e lanciare dunque la sua carriera verso Lazio prima ed Atletico Madrid poi; al suo fianco mettiamo Edoardo Goldaniga che nel 2013-14 fece il suo esordio tra i professionisti proprio con la maglia nerazzura dopo i due anni trascorsi al Pizzighettone in Serie D, attualmente a disposizione di mister Iachini nel Palermo in questa stagione ha già accumulato 10 presenze con i siciliani; a completare il reparto un altro protagonista della nostra attuale Serie A, quel Bruno Martella acquistato in estate da moltissimi fantAllenatori con la speranza di trovare un difensore che portasse molti bonus finora ha deluso mantenendo una media al di sotto della sufficienza. Passiamo al centrocampo, vero punto di forza di questa formazione, ad aprire le danze è il brasiliano Carlos Caetano Bledorn Verri, meglio noto come Carlos Dunga, prelevato dalla Fiorentina nell'autunno del 1987 il mediano futuro campione del mondo venne girato in prestito al Pisa al fine di ambientarsi nel nostro campionato; a fianco del brasiliano schieramo l'attuale allenatore dell'Atletico Madrid ed ex centrocampista, tra le altre, di Inter e Lazio Diego Pablo Simeone: portato in Italia giovanissimo assieme a Chamot grazie ad una prodigiosa intuizione di Romeo Anconetani il "Cholo" rimane a Pisa per due stagioni per un totale di 55 presenze e 6 reti all'ombra della Torre Pendente; infine per completare il nostro centrocampo "da urlo" inseriamo uno degli eroi di Spagna '82, quel Marco Tardelli passato alla storia per l'ormai celebre esultanza nella finale del Mundial, il cinque volte campione d'Italia iniziò la sua carriera da professionista proprio a Pisa, disputando due campionati di Serie C, 41 presenze e 4 reti, prima di essere prelevato dal Como nell'estate 1974. Passiamo ora all'attacco partendo da chi in quel di Pisa vide lanciare la sua carriera verso "il calcio che conta", stiamo parlando di Alessio Cerci, letteralmente esploso con la maglia nerazzurra con cui ha realizzato 10 reti in 26 presenze nella stagione 2007-08, prima che un infortunio al ginocchio lo costringesse a chiudere anzitempo la stagione. Al centro dell'attacco schieriamo il bomber per eccellenza, chissà in quanti di voi ricordano le 18 presenze in Serie B di Christian Vieri nella stagione 1992-93 con la maglia del Pisa, dopo essere stato acquistato dal Torino nell'estate del 1990 ed inserito nel settore giovanile il Bobone Nazionale venne mandato in prestito in Toscana per mettersi in luce tra i grandi, obiettivo decisamente mancato viste le sole 2 reti realizzate complessivamente in quella stagione. Ultimo elemento del nostro reparto offensivo è l'attaccante che venne designato dal Pisa come l'erede di Vieri, nel novembre del 1993 sbarcò in riva all'Arno il ventiduenne Roberto Muzzi, anche lui mandato in prestito, questa volta dalla Roma, chiuse la stagione con 8 reti all'attivo in 23 presenze prima di tornare a Roma e poi spiccare il volo verso Cagliari ed Udine dove lo ricordano ancora con estremo piacere. A guidare una formazione così tanto sbilanciata verso l'attacco non può che essere il tecnico della libidine e, soprattutto, attuale selezionatore della Nazionale Italiana Giampiero Ventura: il CT azzurro trascorse poco meno di due stagioni sulla panchina del Pisa, precisamente dal giugno 2007 all'aprile 2009 prima di essere esonerato dopo un filotto di quattro sconfitte e lasciando la squadra in una situazione di classifica tale che la stagione terminò con la retrocessione tra la contestazione del focoso pubblico pisano.

Il Fanta di provincia sbarca a Pisa (© Fantagazzetta)

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Il Cesena di Candreva e Lapadula. La Reggina di Pirlo e Nakamura. Il Crotone di Florenzi e Bernardeschi. Il Lecce di Muriel e Cuadrado. Il Brescia di Baggio e Guardiola. Il Piacenza di Inzaghi e Nainggolan. Il Verona di Camoranesi e Jorginho. Il Cosenza di Fiore e Lentini. Il Padova di Perin e Bonaventura. Il Venezia di Recoba e Sirigu. Il Bari di Cassano e Boban. La Salernitana di Di Vaio e Gattuso. Potremmo andare avanti per ore. E lo faremo.

Perché se c'è un un luogo del ricordo e della mente da cui il grande calcio, e il grande fanta, proviene, beh, è quello della provincia italiana. Lì, dove i campioni di ieri e di oggi sono nati, si sono formati, sono esplosi, mettendosi in luce prima di spiccare il volo verso lidi inimmaginabili, o dove quegli stessi grandi campioni sono passati, magari in età avanzata, per dare nuovo lustro alle proprie carriere. E dove i nostri prediletti campioni, strappati magari in aste d'altra epoca a costi irrisori, sono diventati tali, magari diventando dei veri colpi di fantamercato: no, non si tratta di Top 11 della storia di queste squadra, tutt'altro. E' una fanta-Top 11, di calciatori che sono passati, con più o meno successo, per squadre che oggi certo non sono identificabili come "big", ma che hanno avuto una storia epicamente gloriosa e degna, in passato. E di calciatori che, in quelle squadre, sono stati dei piccoli, grandi boom, al fanta, o avrebbero potuto esserlo. 

Christian Vieri con la maglia della Nazionale (Getty Images)

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