Carisma, fantasia e qualità a sostegno della nostra top 11 dei nati nel 1980. Su tutti brilla la stella di Ronaldinho, un fromboliere unico del gioco del calcio. L’Inghilterra è la nazione più fortunata che può sfoggiare 3 uomini carismatici come Gerrard, Cole e Terry. Per non parlare di due tra i centrocampisti più utili ed indispensabili degli anni 2000, ossia Xavi e Cambiasso, che vincono a mani basse il ballottaggio con altri pari età come Emre e Rosicky. In attacco si batte un po’ la fiacca. Gli idoli delle folle (che però a malincuore non possiamo inserire in questa top) non mancano: Moscardelli, Taddei e Sansovini su tutti.

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Roman Weidenfeller 06/08/1980

A difendere la porta della nostra top 11 troviamo un portiere che nel palmares può sfoggiare il titolo di Campione del Mondo, ottenuto nel 2014 con la Germania come secondo del più giovane Neuer. Arrivato in punta di piedi a Dortmund, è riuscito a conquistarsi un posto da titolare, riuscendo a non far rimpiangere Lehmann. Con i gialloneri ha disputato 16 stagioni, diventando il secondo calciatore per numero di presenze nella storia del club tedesco. Idillico il rapporto con Klopp, con cui ha vinto la Bundesliga due volte e ha disputato la sfortunata finale di Champions nel 2013 contro il Bayern.

Ashley Cole 20/12/1980

A destra chiediamo un sacrificio ad Ashley Cole che da mancino viene schierato sull’out di destra. Terzino di spinta e al tempo stesso di discreto affidamento, Cole è balzato agli onori della cronaca anche per il suo carattere fumantino. Tifoso dell’Arsenal ha vinto due volte la Premier con i gunners, ma dopo il suo trasferimento al Chelsea è stato aspramente criticato dai tifosi londinesi che lo hanno ribattezzato “Cashley”. Impalpabile la sua esperienza in Serie A, con la maglia della Roma appena 7 presenze in una stagione e mezza. Con i blues oltre ad un titolo nazionale ha alzato una Champions e un’Europa League. Con la nazionale inglese ha totalizzato ben 107 gettoni, partecipando – seppur con scarsi risultati – a 3 mondiali.

John Terry 07/12/1980

A guidare la retroguardia troviamo una delle bandiere del Chelsea, un difensore centrale completo, fortissimo nel gioco aereo, abilissimo nell’uno contro uno e con il vizio del gol. Con i blues ha vinto tutto quello che c’era da vincere, guadagnandosi anche la fascia di capitano. Turbolenta la sua vita fuori dal campo: ricorderete senza dubbio il doppio tradimento quando fu scoperta una sua relazione con la moglie di Bridge (il suo migliore amico); per non parlare delle accuse di razzismo mossegli da Anton Ferdinand che gli costarono la fascia da capitano con la Nazionale causando anche il prematuro addio al termine degli Europei del 2012.

Cristian Chivu 26/10/1980

Terzino sinistro che all’occorrenza ha giocato anche da centrale di difesa, Chivu ha fatto le fortune di Ajax, Roma e Inter. Soprattutto con la squadra milanese ha ottenuto svariati successi, sia durante la gestione Mancini che quella Mourinho. Tre volte calciatore rumeno dell’anno, ha collezionato 75 presenze con la maglia della Romania, la maggior parte delle quali con la fascia di capitano addosso. Rimasto nell’orbita nerazzurra, oggi allena la selezione Under-14.

John Arne Riise 24/09/1980

Icona del calcio norvegese degli ultimi 20 anni (110 presenze rappresentano un record), Riise è stato per diversi anni uno dei migliori interpreti del suo ruolo. Dotato di un mancino fuori dal normale, è rimasto celebre – oltre che per le sue numerose fidanzate - per le sue fucilate dalla distanza che gli hanno fatto guadagnare il soprannome di Thunderbolt. Colonna del Liverpool per 7 stagioni ha giocato e vinto la famosa finale di Istanbul, ma non è riuscito mai a vincere la Premier. Per 3 anni ha vestito la maglia della Roma segnando gol importanti ma senza riuscire a mettere un trofeo in bacheca.

Xavi 25/01/1980

Giù il cappello per uno dei più grandi talenti che il calcio spagnolo abbia mai prodotto. Regista basso, incontrista, fantasista, palleggiatore, tatticamente geniale. Le eccelse dote del centrocampista spagnolo unite ad un palmares inarrivabile lo fanno entrare di diritto nella Hall of Fame di tutti i tempi. 8 Champions, 2 Europei e 1 Mondiale bastano? A livello individuale non ha mai vinto il Pallone d’oro arrivando terzo per tre edizioni consecutive. Dopo una lunghissima carriera al Barcellona iniziata dalle giovanili e fatta di 767 presenze e 85 gol, nel 2015 ha deciso di emigrare in Qatar, diventando capitano e simbolo dell’All-Sadd.

Steven Gerrard 30/06/1980

Ad affiancare un mostro sacro come Xavi, troviamo uno dei centrocampisti inglesi più forte di tutti i tempi. Leader indiscusso e capitano del Liverpool per 17 stagioni consecutive, Steven G è stato un centrocampista completo, ambidestro e capace di risultare devastante sia in fase difensiva che dietro le punte. Con i reds ha realizzato ben 186 gol in 710 partite. La sua fedeltà alla squadra inglese ne ha condizionato il palmares, ma le sue immense doti calcistiche e umane sono fuori discussione. Dopo aver chiuso la carriera nei Los Angeles Galaxy, oggi allena i Rangers Glasgow tenendo testa al Celtic, campione da 7 anni di fila.

Esteban Cambiasso 18/08/1980

Secondo dietro a Messi nella classifica dei calciatori argentini più vincenti, il Cuchu è indispensabile per questa formazione, così come in carriera lo è stato per tutte le squadre in cui ha militato: dagli esordi con il Real alla lunga militanza all’Inter, passando per le esperienze in patria con Independiente e River e per finire con le ultime apparizioni con Leicester e Olympiakos. Il jolly perfetto che qualunque allenatore avrebbe voluto nella propria squadra, ha ricoperto più ruoli: mediano di contenimento, play basso davanti alla difesa, mezzala, trequartista e perfino difensore centrale nello schieramento a 3.

Ronaldinho Gaúcho 21/03/1980

Se pensate al calciatore più divertente e istrionico di sempre, è facile soffermarsi su Ronaldinho. Con il sorriso stampato in bocca, Ronaldinho ha dispensato giocate memorabili che lo hanno fatto diventare uno dei simboli più conosciuti di questo meraviglioso sport. Dotato di una tecnica sopraffina, ha stupito il mondo con i suoi dribbling e suoi elastici. Ha vinto meno di quanto avrebbe potuto vincere (una Champions, un mondiale e un Pallone d’oro non è comunque poca roba) ma ha regalato sorrisi a tutti i bambini del mondo con le sue giocate sensazionali. E’ lui la stella cometa della nostra Top 11.

Shunsuke Nakamura 24/06/1980

Giocatore simbolo del Giappone, stupì tutti al suo primo anno in Italia con la maglia della Reggina, quando, memore delle gesta del connazionale Nakata, riuscì a realizzare 7 reti in 33 presenze. Dotato di una tecnica sopraffina, Shunsuke è stato uno specialista dei calci di punizione e dagli undici metri. La sua carriera ha attraversato fasi alterne; dal Celtil all’Espanyol per poi chiudere in patria con gli Yokohama F·Marinos e poi con lo Júbilo Iwata (l’ex squadra di Totò Schillaci). Forse ha reso meno di quanto avrebbe potuto, ma soprattutto per i nostalgici dei primi anni 2000, il piccolo giapponese merita un posto da titolare nella nostra selezione.

Robbie Keane 08/07/1980

Il terminale offensivo della nostra selezione è un attaccante completo dotato di uno spiccato senso del gol. Irlandese giramondo non va ricordato per la sua tragica e brevissima parentesi in Serie A con la maglia dell’Inter. Sbarcato a 20 anni in Italia e pagato 31 miliardi di lire, collezionò appena 13 presenze prima di venire girato in prestito al Leeds già a gennaio. A suon di gol e di grandi prestazioni è entrato nel cuore dei tifosi del Tottenham prima e dei Los Angeles Galaxy poi. Ha vinto pochi trofei in carriera, ma vanta record di presenze (146) e gol (68) con la maglia della Nazionale irlandese. Oggi è il vice di Mick McCarthy sulla panchina della selezione del suo paese.

Per chi crede che il calcio, come il buon vino, magari migliorerà invecchiando, ma che quelle passate siano sempre ottime annate. Per chi è vintage inside (e anche un pizzico nerd outside). Per chi al calcetto del giovedì "sai, io sono nato nel 1982, anno di Kakà Gilardino e Adriano, anno da bomber". Per i nostalgici compulsivi e per chi si è sempre chiesto, "Ok, De Gregori, La leva calcistica della classe '68...ma tutte le altre?". Ma anche per i più giovani con la cresta, i talent scout da videogiochi sempre aggiornatissimi.#LaClassenonèAcqua, è la rubrica targata Fantagazzetta che ripercorre più di mezzo secolo di storia del calcio, proponendovi le Top 11 per anno di nascita, dal 1940 al 2000.