Il Divin Codino (Getty Images)

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COS'E' "FANTA DI PROVINCIA" - E' una competizione virtuale, atta a coinvolgere il più possibile il pubblico di Fantagazzetta.com, e che riguarda prevalentemente il loro passato, fantacalcistico e non. 28 squadre 'provinciali', nel senso migliore e più sano del termine, prescelte dalla redazione, si sfideranno in una epica sfida in cui 11 loro ex calciatori saranno tenuti a rappresentarle. Soprattutto in nome di ciò che prima, dopo, o durante quell'esperienza, hanno o avrebbero potuto rappresentare al fanta.

COME SI SVILUPPA LA SFIDA - Le 28 squadre verranno presentate giornalmente, week-end compresi, su Fantagazzetta.com da lunedi 12 dicembre 2016 a domenica 8 gennaio 2017. Saranno suddivise in 7 gironi da 4, selezionate casualmente, e competeranno, attraverso una sfida prettamente social, a forza di like su facebook. Sarete voi lettori a votare la vostra preferita, o semplicemente quella che maggiormente suscita in voi felici ricordi fantacalcistici e/o sogni incompiuti. Le prime due di ogni girone, più le due migliori terze, proseguiranno nel cammino, sfidandosi, da lì in poi, dagli ottavi sino alla finalissima.

COME VENGONO SCELTI I CALCIATORI - Ci sono centinaia e centinaia di grandi calciatori, prevalentemente del passato, che hanno vestito la maglia delle provinciali. Alcuni hanno spiccato il volo, altri ci sono passati avanti negli anni, per concludere una carriera di prestigio. Non è stato facile, per i nostri autori, sceglierne solo 11: per questo, nel testo, vengono 'raccontate' anche le ipotetiche riserve. Non dimenticate che molti dei calciatori inseriti nelle formazioni hanno giocato in più d'una delle squadre presente nella competizione: e non è stato facile, da questo punto di vista, scegliere in quale inserirlo. Sono stati quindi perseguiti criteri di rappresentatività, di 'peso' fantacalcistico, di blasone, ma anche di equilibrio tra le squadre.

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di Fortunato Tripodi 


LA STORIA – La storia del calcio a Brescia fa risalire i propri albori agli anni1905-1909, che videro il fiorire di alcune formazioni calcistiche nella città lombarda, dalla fusione delle quali, nel 1911, nacque il Foot Ball Club Brescia. Stiamo parlando di anni caratterizzati ed influenzati dalla Prima Guerra Mondiale e, successivamente, da una serie di riforme del mondo calcistico che ridisegnarono, praticamente ad ogni fine campionato, geografia e composizione dei tornei professionistici e non. Il Brescia, nella stagione 1921/1922, disputò il campionatoC.C.I., cui partecipavano solo le squadre più importanti: la squadra si piazzò penultima, precedendo solamente un'irriconoscibile Inter.

Il 1928/29, che videil Brescia partecipare alla neonata serie B, fu un campionatotrionfale: i lombardi riuscirono a piazzarsi secondi nel Girone B,conquistando 41 punti come la Juventus, due in più del Genovae quattro più dell'Ambrosiana-Inter. Grazie a questo risultato, ilBrescia partecipò, nel 1929/30, per la prima volta nella propriastoria, alla Serie A. Seguirono una serie di campionati che videro il Brescia fare la spola fra massimo campionato e cadetteria.

Gli inizi degli anni ’70 videro sbocciare la stella di Evaristo Beccalossi: il talentuoso mancino mise assieme sei stagioni (1972/78) con la squadra della propria città, prima di spiccare il volo verso l’Inter. Il“Becca” tornò a Brescia nel 1986/88. Degna di nota la presenza di un giovanissimo Gigi Simoni sulla panchina delle rondinelle nella stagione 1979/80, che vide l’ennesima promozione in serie A del Brescia. La primavera del 1990 segna l’inizio dell’era Corioni, storico presidente del Brescia: in quegli anni, sempre trascorsi fra serie A e serie B, le rondinelle lanciarono un altro tecnico che avrebbe fatto parlare di sé ed ancora lo sta facendo: ci riferiamo a Mircea Lucescu. Erano le stagioni in cui al Rigamonti si poteva ammirare gente del calibro di Gheorghe Hagi, Ian Ovidiou Sabau e Florin Raducioiu.

Molto importanti anche le stagioni vissute a metà degli anni ’90 con Edy Reja in panchina, preludio all’insediamento di Carletto Mazzone al Rigamonti, nella stagione 2000/01. La storia, adesso, è viva nei ricordi anche dei più giovani: Baggio e Pirlo assieme, il campione affermato che fa da chioccia al talento del futuro. Seguiranno altri campionati fra serie A e cadetteria, con la stagione 2013/14 che vide in pericolo l’iscrizione dei lombardi alla serie B della stagione successiva: Gigi Corioni lascerà la società nella stessa, tribolatissima, estate e UBI Banca Brescia provvederà a garantirel’iscrizione del club in serie B.

IL BRESCIA, OGGI –La squadra bresciana, consegnata la guida tecnica a ChristianBrocchi, si affida ancora ai gol del sempiterno Andrea Caracciolo per disputare un campionato di Serie B all’insegna della tranquillità, dopo le sofferenze – in campo e, soprattutto, a livello societario – degli ultimi anni. È Leonardo Morosini, talentuoso centrocampista offensivo, l’uomo su cui, già da un po’ di tempo, si concentrano gli sguardi dei club più importanti della nostra serie A: il centrocampista ha tutti i numeri per spiccare il volo verso il grande calcio, come tanti suoi predecessori che hanno indossato la maglia delle rondinelle.

Sempre al “repartogiovani” da segnalare Federico Bonazzoli, scuola Inter ed il cui cartellino è attualmente della Sampdoria, ed il centrocampista Giovanni Sbrissa, in prestito dal Sassuolo.

GLI ESCLUSI –Questo Brescia ha grossissime ambizioni con riferimento allanostra competizione: nulla è precluso ad un 11 che ha dovuto rinunciare ad elementi quali sono quelli che, di seguito, saranno menzionati. Lasciarne fuori alcuni è stato difficilissimo, ma tale e tanta è stata la qualità che è passata da Brescia negli anni ’90-2010 che fare una selezione ha comportato dolorosissimo sacrifici.

In porta non è stato possibile dare la maglia da titolare a Giovanni Cervone, una vita a volare fra i pali dell’Olimpico giallorosso, arrivato a Brescia nel 1997, agli sgoccioli della propria carriera, Marco Ballotta (a Brescia nella stagione 1994/95) e nemmeno al compianto Pavel Srní?ek, lo sfortunato portiere ceco, scomparso il 29 dicembre 2015 e che, fra la varie tappe della propria carriera, si fermò a Brescia dal 2000 al 2003.

Anche per quanto riguarda il pacchetto arretrato si è dovuto procedura ad una scrematura che è costata il posto, fra gli altri, a Paolo Negro, prodotto del vivaio bresciano e poi una vita nella Lazio di cui divennecapitano e con la quale vinse uno scudetto, tre Coppe Italia, due Supercoppe italiane, una Coppa delle Coppe ed una Supercoppa Europea. Altro “canterano” che non ha trovato posto fra i titolari è Daniele Bonera, che esordì in serie A col Brescia prima di trasferirsi a Parma (2002/06) e a Milano, sponda rossonera (2006/15), mettendo assieme un palmares in grado di fare impallidire tanti celebrati campioni.

La mediana –proseguendo nella lettura dell’articolo capirete il perché –vede ai margini gente del calibro di Andrea Pirlo (anch’egli uscito dalle giovanili del Brescia), Cristiano Doni, aBrescia nel biennio 1996/98 (51 presenze ed 8 reti) e StefanoMauri, che ha indossato la maglia delle rondinelle per un anno e mezzo (2003/2004) mettendo assieme 31 presenze e 7 reti: tutta gente che, per tanti anni, è stato il sogno di tanti fantallenatori d’Italia, perché averne un paio fra questi tre avrebbe rappresentato una bella ipoteca sul “titolo” finale, con i gol egli assist che sarebbero arrivati a grappoli.

E veniamo alle esclusioni fra i bomber, quelle più dolorose: non ci crederete, ma Luca Toni, campione del Mondo nel 2006, è rimasto fuori dal tridente dei titolari! Quarantaquattro presenze e 15 reti nelle due stagioni(2001/03) bresciane, non sono bastate. E nemmeno l’aver indossatole maglie di Fiorentina, Bayern Monaco, Roma e Juventus. Inattacco la scelta è stata così ampia che anche Igli Tare (75presenze e 15 gol a Brescia) e Maurizio Ganz, 31 reti nelle 75presenze messe assieme nel biennio 1990/92, sono rimasti fuori.Già quello composto da questi tre bomber sarebbe un tridente daurlo: figuratevi quello dei “titolari”. Spettacolo garantito.

Questi sono soltantoalcuni dei “grandi esclusi”. Mancano anche EmilianoViviano e Matteo Sereni, fra i portieri, Marius Stankevicius,Maurizio Domizzi e Daniele Adani, fra i difensori,Cristiano Zanetti, Alessio Tacchinardi, Francisco Lima,Panagi?t?s Kone, i gemelli Fillippini, Gigi DiBiagio, Eugenio Corini, Ian Ovidiou Sabau e MathiasAlmeyda, fra i centrocampisti.

Particolarmente affollatoil reparto “fantasia”: oltre ai già citati, anche Pierluigi Orlandini, “AlinoDiamanti, Giovanni Stroppa, Felipe Sodinha, Omar El Kaddouri eAlessio Cerci si sono accomodati ad ammirare i compagni che hanno strappato una maglia da titolare. Parlare di Brescia e non menzionare Andrea Caracciolo si avvicina alla lesa maestà: assieme all’Airone sono rimasti fuori anche altri bomber che hanno indossato la maglia del Brescia, quali ad esempio Emiliano Bonazzoli, Marco Delvecchio ed Eder. Anche scegliere il tecnico cui affidare cotanta qualità è stata impresa si limiti del proibitivo: Gianni De Biasi, Carletto Mazzone ed Edy Reja sono i grandi esclusi dalla conduzione tecnica.

È stato difficilissimodover rinunciare a cotanta “roba”, ma siamo sicuri di avere scelto il meglio che sia passato da Brescia dal 1990 agli anni2000!

IL NOSTRO 'FANTA11 DIPROVINCIA' – Il delicatissimo ruolo di custode della porta èstato affidato a Luca Castellazzi, 121 gettoni con la magliadel Brescia, nella sua doppia esperienza (2000/02 e 2003/05) gli sonovalsi la maglia numero 1, anche considerando il prosieguo dellacarriera, che lo ha visto titolare alla Samp e all’Interpost-triplete, a fare da secondo a Julio Cesar prima eHandanovic poi. Portiere vecchia scuola, molto apprezzato daitifosi delle squadre in cui ha militato, forse un po’ meno daifotografi, non essendo uno di quelli buoni a parare “per laplatea”. Ma a noi basta e avanza.

Nella difesa a 4, agaloppare sulle corsie esterne abbiamo piazzato Aimo Diana adestra e Marek Kozminski sulla corsia opposta. Diana, altroprodotto delle giovanili del Brescia, ha collezionato 107presenze, condite da 4 gol e tante galoppate in fascia. Cursore infaticabile, nel corso della carriera ha indossato, fra levarie, anche le maglie di Parma, Reggina, Sampdoria, Palermo eTorino, garantendo sempre tanti chilometri sulla corsia didestra. Non meno dinamico è il polacco Kozminski al qualeabbiamo affidato la fascia mancina: arrivato in Italia (segnatamenteall’Udinese) nel 1992, approda al Brescia nel 1997 e ci rimane finoal 2002: 110 presenze e 3 gol con la maglia delle rondinelle.

La coppia centrale difensiva fornisce ampie garanzie: Zebina, arrivato in Lombardia quasi a fine corsa, dopo aver vinto uno scudetto e una Supercoppa con la maglia della Roma, un altro tricolore (poi revocato in seguito a Calciopoli) ed un campionato di serie B con la Juventus, rappresenta quanto di meglio si possa schierare. Assieme a lui abbiamo scelto Fabio Petruzzi, giunto al Rigamonti per volere di Carletto Mazzone, dopo tante stagioni trascorse da protagonista nella Roma: per il centrale difensivo 108presenze e 4 reti col Brescia.

Passiamo ai pezzi da 90 esfidiamo chiunque a contrapporre un centrocampo più forte,talentuoso e completo di quello che può vantare il “nostro”Brescia. A dirigere il traffico c’è Pep Guardiola, 369 e 10 gol presenze al Barcellona, a Brescia nella stagione 2001/02 e nella seconda parte di quella 2002/03. Il tutto prima diintraprendere la carriera da allenatore, ancora in pieno svolgimento e che si può definire, se possibile, ancora più fulgida rispetto a quella condotta da calciatore. Il che è tutto dire. Accanto a quello che, per tanti anni, è stato il metronomo del Camp Nou, ecco Marek Hamsik, attuale capitano del Napoli e secondo marcatore di tutti i tempi in campionato, dietro un certo Diego Armando Maradona. Arrivato a Brescia nel 2004, lo slovacco ha totalizzato 74 presenze e 12reti con le rondinelle, prima di passare al Napoli. Inutile direche, da tanti anni ormai, averlo nella propria fantasquadra èsinonimo di squadra candidata alla vittoria.

L’equilibrio e la razionalità di Guardiola, gli inserimenti e le percussioni di Hamsik: per completare il terzetto manca un pizzico di fantasia, quella che è in grado di assicurare Gheorghe Hagi, trequartista rumeno che Corioni prese dal Real Madrid nel 1992 e cedette al Barcellona nel 1994, giusto per dare una dimensione per quanti fossero troppo giovani per ricordarlo. Nelle 61presenze messe assieme nel biennio al “Rigamonti”, sono state 15 le reti, condite da innumerevoli assist e giocate di primissima qualità.

Ed eccoci, finalmente,giunti al tridente d’attacco: partiamo con un altro talento made inRomania, quel Florin Raducioiu che a Brescia ha vissuto unadelle sue migliori stagioni in assoluto, quella 1992/93, che lo videmettere a segno 13 reti in campionato, prima di passare alMilan, per una sola stagione, e continuare poi il giro d’Europa, sempre con giocate di pregevole fattura, alternata a qualche“vuoto” di troppo.

Per vincere unfantacalcio è d’obbligo avere sempre uno di quei bomber di provincia in grado di garantire tanti +3: nel “nostro” Brescia possiamo schierare il principe della categoria, quel Dario Hubner che a Brescia ha bucato la rete per 85 volte, nelle 143 occasioni in cui è sceso in campo con la maglia delle rondinelle.Garanzia assoluta.

Chiudiamo in bellezza,con uno dei calciatori italiani più forti di sempre. Per alcuni è, semplicemente, il calcio: al secolo, Roberto Baggio, arrivato a Brescia dopo aver giocato con le maglie di Vicenza, Fiorentina,Juventus, Milan, Inter e Bologna. Le 101 presenze ed i 46 gol siglati con la maglia del Brescia, non danno la corretta dimensione di quello che è stato il “Baggio bresciano”. Sembrava giocasse da fermo, sembrava non farcela più, visti i tantiinfortuni patiti e l’incedere dell’età, eppure era come se lo stadio si illuminasse quando la palla arrivava sui suoi piedi.Una magia dopo l’altra: anche un pallone giocato a centrocampoda Roby Baggio era uno spettacolo che da solo valeva il prezzodel biglietto. Un dispenser di magie.

A guidare questo gruppo c’è Mircea Lucescu, il giramondo del pallone passato daBrescia nelle stagioni 1991/96, prima di consacrarsi con Galatasaray, Besiktas e Shakhtar Donetsk come uno dei tecnici più preparatinell’attuale panorama europeo.

Una squadra come questo Brescia, con un centrocampo composto da Hamsik, Guardiola e Hagi ed un tridente che può vantare i colpi di Raducioiu, i gol di Darione Hubner e le magie di Roberto Baggio, non può che essere destinata a scatenare i sogni erotico-pallonari di tutti gli amanti del calcio di provincia. Laddove la magia è alla portata di tutti!