Sarà anche con la testa altrove, ma per ora lo sta nascondendo davvero bene. Il rendimento e l'apporto che sta dando Stefan de Vrij alla Lazio, in quelle che sono di fatto le sue ultime settimane da calciatore biancoceleste, non sono cambiati di una virgola. Anzi: oltre alla consueta maestria difensiva (al netto di sparuti fisiologici, comprensibili e perdonabili svarioni), il centrale olandese ha confermato di avere un vizietto del gol che sta facendo godere non soltanto Inzaghi e i tifosi capitolini, ma anche tutti coloro che da agosto 2017 ne hanno fatto un punto cardine al fantacalcio. Contro la Sampdoria è arrivata la rete numero 6 in campionato (la settima in stagione), nessun difensore ad oggi ha fatto meglio in Serie A. Meglio anche dei vari Koulibaly (5), Alex Sandro (4), Bastos (4), Caceres (4), Skriniar (4), Caldara (3) e De Silvestri (3). Pensate che De Vrij, da difensore, ha bucato la porta avversaria più volte di Kalinic, Lapadula, Mandzukic, Petagna e Pandev (solo per citare qualche attaccante), il triplo rispetto al deludentissimo Berardi. La disarmante facilità realizzativa della Lazio (117 reti tra tutte le competizioni) si spiega anche così. E il pensiero torna subito all'asta estiva, precisamente a chi pensava di averlo pagato troppo riuscendo invece a ricavarci l'affare dell'anno: con una fanta-media che sfiora il 7, di più proprio non si poteva pretendere.


Eppure di colleghi più o meno illustri, nel passato anche recentissimo del nostro calcio (e restando nel ventunesimo secolo), De Vrij ne ha eccome. Il suo attuale bottino gli ha permesso di scavalcare i 5 centri di Simone Loria, Christian Terlizzi, Medhi Benatia, Nicola Legrottaglie e Christian Panucci, con quest'ultimo capace di raggiungere questa quota in ben tre occasioni, tra Milan e Roma. A pari merito con l'ex Feyenoord, nelle graduatorie all-time di una singola annata di Serie A, ora ci sono tre fanta-protagonisti degli ultimi tornei, due già "nostalgici" e l'altro ancora in attività: stiamo parlando di Maicon Douglas (Inter, 2010), Alessandro Parisi (Messina, 2005) e Matias Silvestre (Catania, 2011). Nel mirino, e ampiamente eguagliabili, i 7 gol di Massimo Oddo (Lazio, 2006), Kamil Glik (Torino, 2015), Gonzalo Rodriguez (Fiorentina, 2015) e Mattia Caldara (Atalanta, 2017). Durissima pensare di fare altrettanto con le 8 reti di Salvatore Fresi (Bologna, 2002) e Maurizio Domizzi (Napoli, 2008) e le 9 di Christian Maggio (Sampdoria, 2008). Semplicemente inarrivabile il totem Marco Materazzi, capace di mettere a referto la doppia cifra addirittura in due campionati: 12 col Perugia nel 2001, 10 con l'Inter nel 2007. L'anno del primo Scudetto nerazzurro vinto sul campo post-Calciopoli, da campione del mondo in carica.

E in giro per gli altri campionati? Tra i top 5 tornei europei, e prendendo in esame i nomi più altisonanti, spiccano le 'sole' 3 marcature di Nacho e Sergio Ramos e le 2 di Jordi Alba e Piqué in Liga, le 4 di Meunier in Ligue 1, le 2 di Alaba in Bundesliga e le 5 di Otamendi in Premier League. Solo Naldo (7), centrale brasiliano dello Schalke, supera al momento De Vrij. Che davanti a sé avrà altre quattro partite per migliorarsi. Tra cui l'ultima, il 20 maggio, foriera di un prevedibile imbarazzo: quella contro l'Inter, al 99.9% la sua prossima destinazione. La gara che potrebbe estromettere i nerazzurri dalla prossima Champions League. Magari, chissà, proprio grazie a un gol dell'olandese. Riuscirà l'impavido Stefan a combattere e sconfiggere anche se stesso?