24 Agosto 2019: è il penultimo sabato del mese più caldo dell'anno, la quasi totalità degli italiani è al mare ed il campionato di Serie A riparte dopo i classici tre mesi di sosta. Il Saturday NIght Match vede contrapporsi Napoli e Fiorentina, due squadre che arrivano ai blocchi di partenza con ambizioni e storie completamente differenti: la squadra azzurra ha aggiunto pochi tasselli ad un'ossatura già completamente definita mentre quella viola sta ancora rivoluzionando l'organico dopo il cambio di presidenza avvenuto un paio di mesi prima. Nella formazione titolare della Fiorentina compaiono due calciatori che sino alla stagione precedente militavano in Serie B: il primo è Venuti, terzino sinistro uscito poi dalle rotazioni con l'arrivo di Dalbert dall'Inter, mentre il secondo è Gaetano Castrovilli, ragazzo di Canosa Di Puglia classe 1997 acquistato dalla Fiorentina nell'estate del 2017 e girato per i successivi due anni in prestito alla Cremonese. In linea teorica - al 24 di Agosto - il titolare del ruolo dovrebbe essere Marco Benassi, centrocampista di grande esperienza e miglior goleador della Fiorentina nella precedente stagione. La Fiorentina perde la partita per 4-3 ma tra i migliori in campo c'è proprio Castrovilli, che impressiona per quantità e qualità sui due lati del campo. Sembra uno di quei classici fuochi di paglia di mezza estate, ma non lo è affatto.

Castrovilli sembra riuscire a trovare con maggiore continuità giocate del genere piuttosto che appoggi funzionali al riciclo del possesso: un aspetto su cui lavorare nel prossimo futuro.

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Due mesi e mezzo dopo, infatti, Castrovilli non solo è diventato l'idolo di fantallenatori e tifosi della Fiorentina ma è anche a tutti gli effetti uno dei migliori centrocampisti under 23 in circolazione. Il vestito tattico cucitogli addosso da Montella sembra essere perfetto per le sue caratteristiche: Castrovilli sta deliziando come mezz'ala di conduzione nel centrocampo a cinque della Fiorentina ed il fondamentale tecnico in cui sembra eccellere maggiormente è quello del dribbling (è primo fra i centrocampisti della Serie A per dribbling riusciti su 90 minuti a quota 2.7, a pari merito con Amrabat), probabilmente uno dei pochi gesti tecnici che non si può insegnare. Le sue corse in conduzione gli hanno fatto guadagnare tantissimi applausi ed highlights e ad oggi il suo ruolo nel centrocampo viola è di vitale importanza: con Chiesa e Ribery a svariare continuamente sul fronte offensivo l'abilità di Castrovilli nel portare avanti il pallone è indispensabile per creare azioni pericolose senza chiedere troppi sforzi creativi al duo offensivo. Castrovilli è al quindicesimo posto complessivo per km percorsi di media (11,163), quasi tutti in avanti e con la testa alta, forzando giocate e dribbling per disordinare lo schieramento avversario. Ed è proprio l'abbinamento fra le sue notevoli capacità aerobiche e le innate qualità nel dribbling a fare la differenza, creando un mix che in Serie A si vede molto di rado. 

Ci sono ovviamente anche dei notevoli margini di miglioramento nel suo gioco: il rapporto coi passaggi non è dei più semplici (è appena il trentaquattresimo centrocampista della Serie A per volume di passaggi a quota 35.6 a partita) e vanno necessariamente migliorate precisione (attorno all'80%) e scelta delle soluzioni. Anche in fase difensiva ci si aspetta un salto di qualità importante: osservando infatti i numeri difensivi di Castrovilli ci si rende subito conto di come sia forse ancora leggermente acerbo per aspirare ad un top club nel prossimo futuro, visto che tenta 3.2 tackles a partita facendosi saltare in 1.5 occasioni e non ha ancora sviluppato delle capacità di lettura che gli consentano di aumentare il numero di intercetti (solo 0.5 per 90 minuti, fuori dalla top 35) e diminuire il numero di falli (2 a partita, decimo fra tutti i centrocampisti). Inoltre il downside maggiore legato alla sua incredibilità capacità di dribbling sta nel numero di palloni persi: Castrovilli è il peggior centrocampista della Serie A per palloni persi a partita (2.3) ed il secondo peggior centrocampista per controlli errati (2.4). La dura vita della mezz'ala di conduzione.

Qui, dopo 4 minuti scarsi di gioco, sembra già straripare fisicamente.

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Recupero palla deciso e trenta metri di campo bruciati in 4 secondi, come un cavallo in una prateria.

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In ottica puramente fantacalcistica Castrovilli sembra poter sviluppare un buon feeling con la porta anche se deve necessariamente migliorare la precisione: il volume di conclusioni (1.5 per 90 minuti) è discreto, ma il 65% di esse terminano lontane dallo specchio. Il numero 8 della Fiorentina è inoltre nella top 15 del campionato per numero di passaggi chiave (anche qui 1.5 per 90 minuti) ed è quindi lecito aspettarsi qualche altro assist da qui alla fine di stagione. La media voto (6.86) è altissima e seconda solo a quella di Douglas Costa (7.25 ma con sole due partite all'attivo), mentre la fantamedia del 7.29 lo accomuna ad un altro mostro sacro del Fantacalcio come Pjanic. 

Ciò che però i numeri non riusciranno mai a raccontare è l'impatto emotivo della singola giocata e l'importanza della stessa all'interno di una partita, un aspetto nel quale Castrovilli sembra essere davvero avanti rispetto a moltissimi suoi coetanei. Nelle situazioni di difficoltà è spesso il primo a dare la scossa, anche a costo di perdere un pallone o sbagliare un controllo in più. Un'altra cosa che non si può insegnare: qualcuno la chiama presenza, altri la chiamano carisma. Castrovilli ha sorpreso tutti prima col suo carisma e poi con i suoi dribbling, prima con la sua sensibilità e poi con i chilometri percorsi. E di strada davanti ce n'è ancora tantissima.