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"Gioco per la Nazionale e quando lo faccio la politica è da un’altra parte. Giochiamo a pallone, ma siamo al 100% con la nostra Nazione. Anche se comunque non sempre è tutto bello".

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Arriva al Milan nell’estate 2017 dal Leverkusen per 22 milioni di Euro, e prende la prestigiosa maglia 10, chiaro segno delle sue ambizioni. Ma un numero così importante gli pesa parecchio sulle spalle: l’avvio in rossonero è molto difficile, e solo con l’arrivo di Gattuso in panchina migliora le sue prestazioni, ed è grazie a Ringhio che decide di rimanere a Milano. Peccato che, però, il suo apporto positivo si rivela un fuoco di paglia: seppur sia un giocatore dalle indubbie capacità tecniche, si è spesso rivelato poco incisivo in attacco e impreciso in fase di impostazione. 

In più di un’occasione si è parlato di un suo ritorno in Germania, voci che sembrano trovare una giustificazione del suo rendimento a tinte miste: il Rivera del Bosforo è stato anche fischiato dai suoi tifosi, visto che ha complessivamente deluso le attese. Quegli stessi tifosi che lo avevano prima osannato insieme a Bonucci e poi votato facendolo giungere al terzo posto nel Jolly del Calciobidone 2018, alle spalle di Joao Mario e Howedes. Ciononostante, la fiducia è stata confermata anche da Giampaolo, ma nella gara contro il Genoa è arrivata l’ennesima bocciatura: partito titolare, vaga per il campo senza trovare spunti, mollo e inconcludente; nell’intervallo lo sostituisce Paquetà e la musica cambia. Non lo ha certo aiutato la posizione da esterno ricoperta in più di un’occasione, ma nel complesso sono più le prestazioni deludenti che quelle brillanti. 

Il saluto militare con la Nazionale turca nella gara contro l’Albania che ha suscitato parecchie polemiche dopo l’occupazione del territorio curdo, non ha fatto altro che peggiorare la sua già offuscata immagine, rovinata anche dal divorzio con la moglie cui aveva consigliato di abortire dopo essere rimasta incinta. E dopo aver detto: «Se ci fosse un bambino come frutto di questo matrimonio, naturalmente assumerei le mie responsabilità». Per molti, il numero 10 più scarso nella storia dei rossoneri. ALTALENANTE.