E’ una delle rivelazioni fantacalcistiche di questa stagione il centrocampista della Lazio Sergej Milinkovic-Savic, ma dalla prossima stagione, visti i suoi numeri, potrebbe entrare di diritto nel ristretto novero dei centrocampisti di prima e seconda fascia, quelli attorno a cui costruire la propria squadra. Il serbo nato a Lleida, in Spagna, è stato autore fin qui di una stagione al di sopra delle attese che, oltre a renderlo un serio candidato al premio “rivelazione dell’anno”, potrebbe portarlo a vestire una nuova maglia nella prossima stagione visto il forte interesse manifestato dal Milan nelle ultime settimane e confermato dallo stesso agente del giocatore non più tardi di un mese fa: 

"Fa piacere che il Milan abbia mostrato interesse per il mio assistito. Ci ha fatto piacere leggere le parole del ds del Milan Maiorino".

Milinkovic-Savic impegnato contro il Milan (Getty Images)

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Se ci si limita alle mere discussioni fantacalcistiche, l’ex giocatore del Genk si posiziona al 15° posto fra i centrocampisti (secondo la nostra redazione) sia per numero di gol (4) che per numero di assist (3). Tutto questo può non sembrare entusiasmante a prima vista, ma ricordando che la sua quotazione iniziale era ben inferiore a gente come Diamanti, De Paul e Brozovic, quello che si può dedurre è che chi ha scommesso sul serbo ha avuto un’intuizione geniale che sta rendendo sempre di più con il passare delle giornate, visto che comunque la sua media voto si attesta ben al di sopra del 6 e la fantamedia si attesta per poco al di sotto del 7. Per dare un metro di paragone, rispetto a Nainggolan, il primo della classe, il giocatore della Lazio cede 0,3 punti sulla media voto e 0,7 sulla fantamedia a parità di partite disputate.

I dati meramente fantacalcistici sono molto interessanti - come si è potuto constatare - ma i suoi numeri complessivi, se paragonati agli altri centrocampisti della Serie A con almeno 20 presenze all’attivo (vale a dire il 75% delle partite sin qui disputate) evidenziano come si stia parlando di un giocatore ormai di primo livello, un tuttocampista come pochi altri in questa Serie A, presente sia in fase difensiva che in fase offensiva. Infatti il serbo di Lleida si classifica al primo posto per numero di duelli vinti, con quasi 10 confronti vinti a partita - di cui più di quattro sui palloni alti -, ottavo per numero di falli subiti con quasi due di media a gara, sesto per numero di rinvii effettuati e per numero di tiri effettuati da dentro l’area di rigore. Per concludere, si posiziona al terzo posto nella graduatoria generale per numero di gol segnati di testa al pari di attaccanti di razza come Simeone e Kalinic in una squadra - va ricordato - che non vede lui come primo terminale offensivo, vista la presenza di gente come Immobile, Felipe Anderson e Keita Balde in rosa.

Il serbo festeggia la sua sesta rete stagionale contro la Roma in Tim Cup (Getty Images)

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Sicuramente il nuovo ruolo disegnato per lui da Simone Inzaghi, più a ridosso della punta con libertà di inserirsi negli spazi creati da Immobile e Anderson è stata la chiave di volta della sua stagione, ma il fatto che in molte delle graduatorie Milinkovic sia al di sopra di Nainggolan, da tutti considerato il prototipo del centrocampista moderno, fa presupporre come questo serbo nato il 27 febbraio del 1995 sia pronto all’esplosione definitiva e se già questa stagione si può definire soddisfacente quella che verrà sarà verosimilmente migliore. Il tutto dipenderà dal contesto in cui giocherà: se dovesse restare alla Lazio per un altro anno Lotito avrà fra le mani una gallina dalle uova d’oro su cui puntare.