Chissà quante volte avrete visto e rivisto in giro per il web e sulle tv nazionali questo post pubblicato su Instagram. Che, a dirla tutta, più che l'ennesimo capitolo della "saga social" con il Papu Gomez, quasi rischia di evidenziare il malcelato malcontento realizzativo di Andrea Petagna, troppe volte tacciato di scarsa prolificità in termini di +3. In realtà, più dai fantallenatori che da Gasperini, sempre pronto in prima linea a difenderlo a spada tratta. E in effetti i numeri sembrano dare pienamente ragione al tecnico dell'Atalanta: come riportato da 'Opta', Petagna è il più giovane calciatore in Serie A (22 anni da compiere il 30 giugno) con almeno 5 gol e 5 assist (4 secondo le valutazioni della nostra redazione) all'attivo in stagione. Più in alto di lui, come numero di reti collezionate, ci sono i classe '95 e '96 Simeone (10), Keita (8), Schick (7) e Kessie (6). Ma, a differenza dell'attaccante triestino, hanno messo a referto meno passaggi vincenti: rispettivamente 1, 3, 0 e 1.
Che cosa significa questo dato? Semplice: spirito di sacrificio, generosità, intelligenza tattica. Una maturazione work in progress che non è sfuggita ai tanti che gli hanno dato fiducia nelle aste di riparazione di gennaio. La media-voto di 7.04 è di tutto rispetto, soprattutto per uno che ad agosto non era stato nemmeno lontanamente considerato in ottica fantacalcio. Già, forse qualcuno lo dimentica, ma le gerarchie di inizio campionato nell'attacco bergamasco erano pressoché scontate: Paloschi titolare inamovibile, Pinilla prima alternativa. Logica conseguenza di un mercato che aveva visto proprio nell'arrivo dell'ex Chievo il fiore all'occhiello: 7.5 milioni di euro versati nelle casse dello Swansea, contratto di 5 anni da 1.5 + bonus. Insomma, un investimento notevole da parte del presidente Percassi.
I fatti hanno dimostrato tutt'altro: Petagna non ci ha messo molto a scrollarsi di dosso la concorrenza. Al punto che, ad oggi, Paloschi ha racimolato solo 10 apparizioni (e zero gol), mentre Pinilla è stato costretto a 'fuggire' sulla sponda rossoblù di Genova perché ormai il campo lo vedeva col binocolo. E, alla sua prima annata in carriera da titolare in Serie A, sta dimostrando di poter reggere quasi da solo il peso di un reparto che, per intensità, qualità di gioco e sincronismi, meriterebbe la ciliegina della qualificazione in Europa League.
A sublimare tutto questo discorso, poi, c'ha pensato la recentissima chiamata in Nazionale, complice la defezione di Gabbiadini. Una manna dal cielo per due motivi principali: la chance di apprendere a km zero i 'segreti del mestiere' da gente del calibro di Belotti e Immobile (non a caso i due italiani con più marcature nel campionato in corso) e la possibilità di esaltare un semi-sopito killer instinct grazie allo spregiudicato 4-2-4 del Ct Ventura. Magari proprio martedì, a margine dell'amichevole in Olanda.
L'obiettivo da centrare a stretto giro di posta? Come minimo superare i 7 centri dall'anno scorso in B ad Ascoli, record personale in termini realizzativi. Per poi scaldare i motori e stupire ancor di più sotto porta, a partire da agosto, con il sogno Mondiali all'orizzonte. Per la prossima asta, quindi, preparate carta e penna: siete già stati avvisati.