In meccanica quantistica, ed in base alla cosiddetta teoria delle stringhe, secondo alcuni, esistono gli universi paralleli. Trattasi in senso lato di realtà, fisiche e/o concettuali, che seppur separate e distinte dalla nostra in qualche misura a essa sono connesse, nella loro diversità. Se vale per i fisici, però, per me è indubbio che possa valere anche nel calcio. Dove sono i dettagli e le azioni compiute, o non compiute, in una frazione di secondo a determinare il proprio futuro. Dove una scelta, anche la più, apparentemente, insignificante, determina il cambiamento, in positivo ed in negativo. E dove, talvolta, le cose positive diventano negative e viceversa. In un universo parallelo, per esempio, il closing del Milan è andato in porto a novembre. Berlusconi è già da sei mesi un semplice tifoso, i nuovi acquirenti cinesi a gennaio hanno già immesso nel mercato oltre 100 milioni, ed il Milan oggi è lì, ad un passo dalle "big", a scommettere sul proprio destino: quello dei grandi d'Europa, però, visto che sono arrivati Fabregas, Musacchio, Kolasinac e Witsel; Donnarumma e Suso hanno rinnovato, e si è già fatta una proposta consistente al Torino per Belotti. Nella realtà parallela dell'Inter, invece, a gennaio invece di Sainsbury è arrivato un difensore vero: de Vrij, strappato a suon di milioni alla Lazio che senza il suo leader difensivo ha arrestato la sua rincorsa.

E sempre in quel mondo a sé stante, la scorsa estate Borriello non ha accettato la proposta del Cagliari, ed i rossoblu, senza i suoi gol, oggi sono terzultimi, a lottare per strappare la salvezza. E' andato invece ad Empoli, il bomber partenopeo, ed è riuscito a salvare i toscani dalle ansie legate ad un attacco che definire sterile, in questo nostro universo, è riduttivo. Non è bastato, invece, il ritorno di Gilardino al Palermo: i rosanero anche altrove sono già in Serie B, con la testa e con la classifica, Zamparini è ancora Presidente; Baccaglini gli fa la corte, ma il patron ha deciso di aspettare la retrocessione, il paracadute, ed una nuova cordata orientale. Un po' come fa Preziosi, che non non ha esonerato Juric, ed ora non solo è salvo matematicamente, ma fa felice Genova insieme ad una Sampdoria che continua a salire, anche perché non ha scoperto l'idea di calcio di Giampaolo solo nel 2017, ma anche nel girone d'andata è riuscita a far scoppiare la classe di Fernandes, Torreira e Schick. Nell'universo parallelo viola, invece, la Fiorentina a dicembre ha ceduto Kalinic al Tianjin, ha fatto cassa, ha finalmente comprato due difensori veri, e promosso Babacar titolare. Ed il ragazzo senegalese, supportato da un Saponara mai così in vena, invece di 6 gol sinora ne ha fatti addirittura il doppio. E la Roma? E' indietro, molto più indietro in classifica di quanto non sia attualmente. Già, perché a fine agosto scorso ha deciso di disfarsi di quel "bidone" di Dzeko. L'ha ceduto al Fenerbahce, per 20 milioni, e l'ha sostituito con Zaza, stanco di aspettare il West Ham. E l'Atalanta? A settembre ha esonerato Gasperini. Paloschi sinora ha segnato 2 gol; Gomez ha giocato costantemente esterno di centrocampo nel 3-5-2; Caldara, Gagliardini, Kessie, Spinazzola e Petagna sono rimasti dei comprimari, e la Dea s'è ritrovata a dover fare i conti con l'ennesima stagione di vacche magre. Poi - pardon, infine - c'è l'universo parallelo per eccellenza. Quello in cui De Laurentiis non ha fissato alcuna clausola rescissoria per Higuain, la Juventus è arrivata a offrire in estate fino a 90 milioni, ma non lo ha preso, ed il Pipita è ancora a Napoli, a giocarsi lo scudetto fino all'ultima giornata contro la Signora. In cui Nicola Higuain non cambia atteggiamento, nei confronti della società che ha fatto grande il fratello, ed in cui in Coppa Italia, probabilmente, senza il Pipita bianconero, sarebbe stato il Napoli ad arrivare in finale. Peccato che quella degli universi paralleli sia ancora una teoria, ancora non totalmente dimostrata, e per questo buona solo alle fandonie, alle suggestioni, alle proiezioni immaginifiche, ai sogni ed agli incubi. La realtà, nel bene o nel male, è questa: perché la Juventus Higuain ce l'ha eccome, ed ora spera possa trascinarla, oltre che in campionato ed in Coppa Italia, anche in Champions League. Dove, in un universo parallelo...