Doveva essere il futuro del Milan, il punto di ripartenza dopo un periodo storico difficile per i rossoneri, invece è rimasto semplicemente un discorso mai concluso, complice il buon lavoro fatto da Stefano Pioli dal suo arrivo, ridando morale e risultati ad un gruppo fino a quel momento sfiduciato: Ralf Rangnick non legherà il suo cammino professionale a quello del Diavolo, o per lo meno non nel futuro prossimo, più in là non è dato sapere, come da lui stesso lasciato intendere fra le righe.

Rangnick, provocazione su Ibrahimovic

Intervenuto sulle colonne de Il Corriere della Sera, infatti, queste le parole del diretto interessato:

"Una risposta semplice sul perché è saltato il passaggio al Milan può essere: c’è stato il Covid. Ero stato contattato a fine ottobre, quando il Milan era quattordicesimo a 3 punti dalla retrocessione. Mi ha colpito la conoscenza che avevano del mio lavoro passato. Poi Pioli ha vinto 9 partite e ne ha pareggiate 3, così la faccenda è terminata. Eravamo d’accordo sul fatto che cambiare, a quel punto, non sarebbe stato saggio nell’immediato. Sul medio-lungo termine non so e questa può essere una risposta più complessa. Di sicuro non ho cambiato convinzioni e filosofia. Ibrahimovic? Sono ammirato dalla forma fisica di Ibrahimovic a 38 anni. Però il mio compito è sempre stato creare valore, non comprarlo".

Milan e Fantacalcio, il peso di Ibrahimovic

Toccherà adesso a Zlatan Ibhraimovic dimostrare che comunque un valore già esistente può comunque essere decisivo in un ambiente in ricostruzione come quello del Milan: l'attaccante svedese ha già dimostrato nella seconda parte della scorsa stagione quale potrebbe essere il suo contributo. 10 gol in 18 partite non sono una miseria, anzi tutt'altro, così come dimostrato anche da media voto (6.53) e fantamedia (8.17), tenuto conto dagli altri bonus e malus legati al Fantacalcio: 1 ammonizione, 1 rigore sbagliato, 3 assist.