Nicolò Zaniolo, centrocampista della Roma, ha parlato nel corso di un'intervista concessa alla Gazzetta dello Sport. Queste le parole del calciatore sul suo rientro in campo e sul suo proseguo di carriera con la maglia della Roma e della Nazionale.

Zaniolo ha parlato del suo infortunio

Infortunio?

«Il primo incidente è stato del tutto inaspettato. Vedevo gli altri giocatori che si rompevano il ginocchio ma non mi sarei mai aspettato che succedesse a me. Quando è successo è stata una mazzata incredibile. Appena ho appoggiato il piede in terra è come se avessi già capito che mi ero rotto. È stato un dolore terribile. Anche ora, a pensarci, mi vengono i brividi. Mi è crollato il mondo addosso, tutto in una volta. Stavo facendo bene, era una grandissima annata, mi sentivo in forma. Una mazzata dura, un colpo da k.o.. Ma poi mi sono reso conto che gli infortuni, nel lavoro che facciamo, bisogna metterli in preventivo. Ho cercato le energie dentro di me, mi sono tirato su le maniche, ho lavorato duro e sono tornato in campo».

Intervista a Zaniolo sull'infortunio e sulla crescita

Crescita?

«Prima ero un ragazzino inconsapevole che giocava a pallone. Ora penso di più agli infortuni, al corpo, a mangiare e dormire bene. Prima era tutto un po’ una festa, ora è un lavoro. Duro e bellissimo. E non vedo l’ora di ricominciare».

Si è mai sentito solo in questo periodo?

«No, solo mai, grazie alla mia famiglia. Devo ringraziarla, nei momenti più brutti sono sempre stati presenti, hanno preso la macchina lo stesso giorno dell’incidente e sono venuti a Roma. Non mi hanno mai lasciato, per amore sono venuti con me. A causa del Covid in clinica non mi hanno mai visto. Ma stavano lì lo stesso e mi incontravano un’ora al giorno. Non mi hanno mai lasciato solo. Altrimenti non so come l’avrei presa, la seconda operazione».

Zaniolo sul rientro in campo con la Roma

Europei?

«Il primo infortunio è stato meno pesante. La coincidenza con il lockdown ha fatto sì che perdessi poche gare. Dovevo curarmi ma il campionato era fermo. Con il secondo ho preso la mazzata forte. Gli Europei sono stati spostati e restano un mio traguardo».

Quando rientrerà?

«Non ho fretta, sto lavorando bene. Ogni giorno vengo a Trigoria, dopo l’ultima visita a Innsbruck ora si aumenterà il carico e quando la gamba destra e la sinistra avranno la stessa forza e la mia testa sarà pronta, con calma rientrerò. Ho una carriera davanti, non bisogna forzare, farsi prendere dalla voglia di giocare 2-3 partite. È in ballo la carriera, il futuro».

Quindi in primavera dovrebbe tornare in campo?

«Più o meno aprile. Al massimo. In tempo per gli Europei». 

Zaniolo (Getty)
Zaniolo (Getty)