Il Milan non sa più segnare. Da troppe partite il rendimento realizzativo dei rossoneri è decisamente calato ed è questa una delle cause principali che ora vede l'inerzia scudetto a favore dell'Inter. Che, anche nell'ultimo incrocio di Coppa Italia, ha confermato questo trend a sfavore per la squadra di Pioli.

Attacco Milan in crisi: le cifre

Giroud non segna da 6 gare, l'ultimo gol al Maradona contro il Napoli. Leao è di nuovo discontinuo: è tornato a segnare contro il Genoa, ma era reduce da 8 partire a secco. Rebic, ormai, è diventato un caso: è sempre fermo e quando gioca finisce per essere più deleterio che utile. Tra Saelemaekers e Messias è diventato difficile scegliere: chi va in campo fa comunque rimpiangere l’altro. Brahim Diaz si è fermato a settembre: da lì in poi solo qualche scintilla. Ci sarebbe Ibrahimovic, ma i problemi fisici lo tormentano. Ecco la fotografia dell’attacco rossonero: contro Empoli e Cagliari ci hanno pensato Kalulu e Bennacer, ma non può essere una costante. E, infatti, con Bologna, Torino e Inter (ovvero 3 delle ultime 4 uscite), l'attacco si è confermato sterile.

Nel girone d'andata l'attacco del Milan aveva collezionato ben 40 reti, ovvero 2,1 di media a partita. Il 2022 era cominciato bene con i 3 gol rifilati sia alla Roma sia al Venezia. Da il massimo bottino è stato di 2, peraltro raggiunto soltanto in 3 occasioni su 12 giornate. Nel girone di ritorno, l’attacco rossonero è rimasto a secco 3 volte. Allargando il discorso alla Coppa Italia, saliamo a 4 nelle ultime 9 gare, con sole 6 reti siglate in tutto. Tra andata e ritorno la media-gol si è di fatto dimezzata: da 2,1 a partita a 1,29.

Il Milan, in ogni caso, tira parecchio verso la porta avversaria. Anche contro l’Inter, le conclusioni sono state 19, 14 delle quali nella ripresa. Contro il Bologna, addirittura, si è toccata quota 33. Il vero problema, allora, è l’efficacia delle conclusioni. Arriverà una svolta domenica sera contro la Lazio?

Pioli (Getty)
Pioli (Getty)