Simone Verdi è arrivato al Napoli dopo una ottima stagione con la maglia del Bologna: 34 presenze e 10 gol per il centrocampista offensivo classe '92

Un giocatore duttile, capace di poter ricoprire più ruoli e dare anche la possibilità a mister Ancelotti di passare dal 4-3-3 al 4-2-3-1

A Dimaro l'allenatore azzurro lo sta provando come esterno di destra in attacco nel 4-3-3 di base, il suo ruolo naturale e che ha occupato con maggior frequenza in carriera. Tuttavia, c'è la concorrenza di Josè Maria Callejon a oggi da superare; dunque, Verdi studia anche per altri ruoli. 

Potrebbe essere, allora, dirottato a sinistra nel tridente, ma là c'è la titolarità di Lorenzo Insigne difficile da mettere in discussione. Non stupisce, però, che Verdi con la maglia rossoblu abbia giocato, talvolta, anche da centrale in attacco: una soluzione, di sicuro, in più per Ancelotti, ma c'è abbondanza in quel ruolo tra Mertens, Milik e l'altro nuovo arrivato Inglese

Può, invece, prendere quota l'ipotesi 4-2-3-1, seppur ancora non testato sul campo nel ritiro azzurro dalla squadra, con il quale Simone Verdi potrebbe essere schierato sulla trequarti da regista d'attacco alle spalle di Mertens (o Milik). Una idea che affascina, un ruolo che è nelle sue corde per visione di gioco e capacità di mandare a rete i compagni. In questa ottica potrebbe ritagliarsi il suo spazio, magari anche da titolare, convincendo Ancelotti a cambiare il modulo di base, che pare essere oggi il 4-3-3. 

Ultima ipotesi, rifacendoci alle parole del ct Roberto Mancini in conferenza a inizio giugno, Simone Verdi come mezz'ala di centrocampo nel 4-3-3. Un po' il ruolo di Hamsik nella gestione Sarri, per intenderci, ma sicuramente Ancelotti dovrebbe lavorarci molto per reinventarsi un giocatore così offensivo come interno di centrocampo.