Luis Henrique, centrocampista dell'Inter, ha rilasciato alcune dichiarazioni a La Gazzetta dello Sport.

Inter, le parole di Luis Henrique

Di seguito uno stralcio del suo intervento:

Sul ruolo

"Sono partito a destra dove studio Dumfries, che ha una straordinaria forza: vorrei davvero diventare un martello come lui. Ma mi piace anche partire da sinistra e accentrarmi per provare a essere più imprevedibile, penso di avere le qualità per farlo, L'interno di centrocampo? Ho fatto anche quello a Marsiglia con De Zerbi: sono movimenti diversi, ma mi ci ritrovo abbastanza. lo sono a disposizione, sto dove sceglie il mister e cerco di imparare: conta solo la serietà e il lavoro, poi pur di aiutare la squadra sono davvero pronto a fare qualsiasi cosa".

Sull'Italia

"È uno dei Paesi più belli al mondo e una delle squadre più grandi del pianeta. In Italia respiri storia, ma Milano mi ha colpito per la modernità e le tante cose da fare: la voglio scoprire e sentirla sempre più casa. Per me, Inter vuole dire anche Ronaldo il Fenomeno: un idolo, il mio preferito".

Su Chivu

"Per me è molto importante avere un allenatore come lui. Ha l'animo del giocatore, quindi capisce cosa ti serve e cosa provi dentro. Mi dà fiducia e libertà di dribblare: vuole che giochi il mio calcio, che rischi, mi incoraggia a provare l'uno contro uno. Sto imparando tanto nella tattica, qui la posizione è una cosa davvero importante, ma da parte mia penso di poter portare allegria brasiliana, dribbling e un po' di audacia".

Su Dumfries

"Difficile togliergli il posto? È la sfida che cercavo a questo punto di carriera, e lo dico con la massima ammirazione per Denzel. Ho sempre sognato di giocare in una grande squadra con grandi giocatori, e questo mi motiva a cercare il mio spazio, nel rispetto di tutti. La competizione sana aiuta, lo insegnano i grandi".