La Sampdoria cerca un nuovo presidente e nuovi investitori. Si è conclusa nel peggiore dei modi, infatti, l'era di Massimo Ferrero, ex presidente della Sampdoria, che ha parlato dal carcere dove è detenuto come raccolto da Il Secolo XIX

 Ferrero dal carcere

"Ho dormito un paio d’ore al massimo. Non capisco perché sono qui, perché mi hanno messo in galera. Non ho mai avuto nessuna intenzione di fuggire, a Genova ho sempre avuto la Digos alle calcagna e non voglio nascondere nulla".

La misura restrittiva, spiegano i magistrati, è motivata dal pericolo di reiterazione dei fatti. Nel corso della giornata di oggi dovrebbe andare in scena il suo interrogatorio, ma Ferrero non dovrebbe rispondere alle domande del gip di Paola in Calabria.

Sampdoria: Vidal al lavoro per trovare investitori

Intanto Gianluca Vidal, membro del cda dimissionario del club ligure e a capo di Rosan Trust, che ha in cassaforte oltre agli immobili dell’ex presidente Massimo Ferrero ha parlato del futuro del club al Corriere delle SerA:

Dottor Vidal lei immaginava un epilogo del genere quando al telefono esternava queste perplessità?
«Non conoscevo le vicende relative all’inchiesta di Paola ma avevo contezza del potenziale impatto che certi comportamenti avrebbero potuto generare. Del resto gli avevo già consigliato che sarebbe stato meglio chiudere ogni fronte prima di ripartire. Detto questo, io non sono un politico, sono un tecnico».


Quindi?
«Leggo che sbrigativamente mi si definisce commercialista di Ferrero. È vero che sono dottore commercialista, ma non è mio compito compilare la sua dichiarazione dei redditi. Mi occupo di attività di gestione di rischio di impresa: sono stato chiamato in primis per gestire i concordati Eleven Finance e Farvem e poi per seguire le trattative di cessione della Sampdoria. Piuttosto mi fa piacere che dalle intercettazioni si comprenda come preferissi realizzare valore per chiudere pendenze pregresse».

Ferrero non l’ha ascoltata.
«Diciamo che il mio punto di vista da tecnico non collima necessariamente con quello del presidente che da imprenditore ha una certa propensione al rischio. Il tecnico deve suggerire cosa sia giusto fare per restare nel perimetro della legge».

Lo ha sentito da quando è stato arrestato?
«No, non si può. Ho tenuto i contatti con gli avvocati che gli hanno fatto visita in carcere mercoledì per la prima volta. Piuttosto, non comprendo come sia possibile che un uomo di 70 anni con due bambini piccoli venga trattenuto in custodia. Non credo possa scappare, ma non ho letto le carte. Di certo lo avranno ferito le frasi della figlia Vanessa che sono state pubblicate».

La Sampdoria che galleggia a cinque lunghezze sopra la zona retrocessione, ha il presidente in prigione, un allenatore in bilico e il derby alle porte: è una barca alla deriva?
«Ma no, deve solo trovare il comandante: ha una struttura dirigenziale che adempie alle proprie funzioni. Certo, l’assenza di un presidente rumoroso come Ferrero si fa sentire ma ci sono compiti assegnati a ogni manager».

È vero che il nuovo presidente sarà un ex calciatore come Giovanni Invernizzi?
«L’assemblea dei soci è stata convocata per il 23 dicembre: si nominerà un nuovo cda e per la figura del presidente ci sono diverse ipotesi sul tavolo. Tra queste, assegnare il ruolo a chi conosce e riveste i valori del club».


Dopo l’arresto di Ferrero, potenziali acquirenti si sono fatti avanti?
«Confermo, ci sono cinque soggetti che hanno avanzato manifestazioni di interesse. Sarò rigido nel valutarle considerando la reale identità del soggetto e che non sia schermo di altre figure, la provenienza lecita delle risorse e la trasparenza nell’affare».

Genova attende Vialli.
«Negli ultimi giorni la cordata a cui appartiene non mi ha contattato».

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