Federico Chiesa , attaccante della Juventus, ha parlato del suo momento nel corso di una lunga intervista rilasciata a Tuttosport. Queste le parole della punta di Massimiliano Allegri sulla sua stagione e sui gol. 

Intervista a Chiesa


Federico Chiesa, innanzitutto: come sta? 
«Sto bene, anzi: sto benone. Il processo di recupero dall’infortunio è ormai alle spalle. Non voglio proprio più sentire la parola recupero: ora sono al meglio sia fisicamente che mentalmente». 
 
Nuovo ruolo?
«Quella semmai è una percezione che arriva dall’esterno. Io penso soltanto a lavorare sodo per migliorare ogni giorno, con fiducia nei confronti della scelta del mister di avanzarmi. E credo di essere partito bene in questa stagione...». 

Chiesa sulla penalizzazione


 
 
Avvertite un po’ di scetticismo intorno a questa Juventus in fase di rilancio? 
«Veniamo da due anni di fila senza trofei: questo alla società non fa piacere e, probabilmente, influisce anche sulla percezione della squadra dall’esterno. Ma il nostro obiettivo è quello di entrare nella prossima Champions League, come già avevamo fatto lo scorso anno, quando il risultato ci è stato sottratto dopo che ce l’eravamo conquistato sul campo. Poi, per carità: vediamo dove saremo a marzo... a quel punto capiremo se potremo ambire a qualcosa in più!». 

Le vicende giudiziarie vi hanno lasciato in eredità più rabbia o, archiviato ogni discorso, più un senso di leggerezza? 
«Sinceramente oggi nessuno ne parla più in spogliatoio, né i giocatori né l’allenatore: finalmente abbiamo la testa davvero libera per pensare solamente al campo». 


Vlahovic e la vostra amicizia? 
«Eravamo già grandi amici a Firenze, fin da quando lui era ancora in Primavera, per cui è stato molto bello ritrovarlo in bianconero. E insieme, lì davanti, siamo anche partiti piuttosto bene». 

Chiesa sul mercato


Ha scelto di rimanere nonostante le penalizzazioni: che cos’è la Juventus senza coppe? 
«È una Juventus alle prese con una situazione particolare, insolita nella storia del club. Ma lo è soltanto perché l’Europa ci è stata tolta dopo averla conquistata. Due volte, per altro, visto che anche con il -10 ci saremmo comunque qualificati per la Conference League». 
 
Sono mattoncini per costruire un futuro da capitano? 
«Il nostro riferimento adesso è Danilo, che è un grande giocatore e soprattutto un grande leader. Per ora la fascia è sua e io non ci penso». 
 
Voci sulla Premier? 
«L’unica voce che ho sentito in estate, ad essere sincero, è stata proprio quella del direttore Giuntoli, con cui abbiamo concordato come la priorità fosse preparare al meglio la nuova stagione. L’inglese, tutt’al più, mi aiuta per comunicare in maniera fluida con McKennie e Weah all’interno dello spogliatoio!».