Il caos che si sta creando attorno a Romelu Lukaku in questo momento ha davvero dell'incredibile.   Delle dichiarazioni rilasciate nelle ultime ore dall'attaccante belga hanno fatto discutere non poco, creando grossi malumori sia all'interno dello spogliatoio del Chelsea che tra i tifosi dei Blues. Parole forti arrivate tra l'altro a margine di una partita importantissima come quella in programma oggi contro il Liverpool (terminata per 2-2). Per non avere scuse o distrazioni, il tecnico del Chelsea Tuchel ha deciso di escludere Lukaku contro i Reds e ha spiegato la sua scelta poco prima dell'inizio del match e anche alla fine, ecco le sue parole.

Tuchel esclude Lukaku: le sue parole

"La cosa è diventata troppo grossa in pochissimo tempo, troppo rumorosa, così vicina ad una partita poi molto importante per noi. Per questo, ho deciso di proteggere la preparazione al match e di evitare distrazioni di ogni tipo. Ovviamente abbiamo parlato della situazione, anche con i giocatori principali, ma poi ci siamo resi conto che era troppo grossa e abbiamo deciso di optare per questa soluzione.

Resta comunque un nostro giocatore e c’è sempre un modo per tornare indietro. Risolveremo tutto a porte chiuse e poi decideremo cosa fare, a quel punto lo saprete anche voi. Domani c’è un incontro con lui, non è la prima volta che succede una cosa del genere nella mia carriera”.

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"Ci sono vari aspetti da considerare in questa intervista: il carattere, le contraddizioni, il momento, la non consapevolezza di cosa stai dicendo e a quali livelli. Poi, la debolezza di un atleta che dopo sei mesi si arrende perché forse è arrivato lì con un'arroganza dovuta al fatto che non si rende conto delle dimensioni e dei livelli. Ha vinto lo scudetto in Italia da co-protagonista insieme ai suoi compagni, ma non è un Messi o un giocatore così. Con Zapata, l'Inter avrebbe vinto ugualmente.

Un giocatore funzionale che ha fatto il suo dovere.Poi, è andato nella squadra campione d'Europa, in un altro campionato che per difficoltà è 10 volte superiore a quello italiano, in cui devi lottare contro squadre come City e Liverpool. Al Chelsea sei uno dei tanti. Se arrivi lì e pensi invece di essere il numero uno non hai capito nulla. Oltretutto, lo fai dopo aver avuto problemi fisici. La squadra ha giocato meglio senza di lui, anzi, molto meglio. E' un giocatore fragile: sembra avere carattere quando parla così, ma in realtà è fragilissimo”.

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