Una maturità trovata al Genoa e una incertezza sul futuro che non lo turba: Mattia Perin ha tagliato le 200 presenze con la maglia rossoblu, ma su un nuovo capitolo alla Juventus, che ne detiene il cartellino, non esclude nulla, parlando della sua stagione alla Gazzetta dello Sport.

Genoa, oltre 200 presenze per Perin

"Un grande orgoglio. Con Criscito sono entrato nella storia del club, superando nomi storici come Torrente e Ruotolo. Anche se poi, alla fine, il bene del Genoa è più importante. Essere leader? Non sta a me giudicare. La leadership non è frutto di un’autoelezione, sono le prestazioni e il gruppo a stabilirlo. La squadra è migliorata, e io con lei. A inizio stagione abbiamo avuto tanti problemi per il Covid-19. Li abbiamo superati e ora siamo vicini al nostro obiettivo".

Genoa, la difesa è un bunker

"Subiamo poco come gioco: questo fa la differenza. Ma il valore aggiunto è l’atteggiamento: se non avessimo cambiato rotta sarebbe stata un’altra annata difficile. Ora chiudiamo in fretta la questione-salvezza. Futuro alla Juve? Qualunque apprezzamento fa piacere quando lavori con impegno. Ho 28 anni, ma già dieci stagioni di A alle spalle. Sono morto e risorto un po’ di volte, questa sarebbe l’ennesima. Cerco di alzare sempre l’asticella, sono ambizioso. Non so cosa mi riserverà il futuro, ma prenderò quello che mi darà la vita, sapendo di ricevere quello che mi sarò meritato".

Mattia Perin (Getty Images)
Mattia Perin (Getty Images)