"Avevamo programmato un incontro con Chiesa. Volevamo maggiore riservatezza ma non rimane niente segreto. E' stato un bell'incontro. Positivo. Dove ci siamo detti tante cose. C'è voglia di dialogare ed è una cosa importante. Noi siamo la società, c'è un contratto, e non c'è frenesia di parlare di rinnovo o di cessione. La cosa principale è che lui stia bene e che l'affaticamento all'adduttore possa essere tenuto sotto controllo per farlo giocare per la squadra e che ci possa far vincere le partite. E' questo il succo dell'incontro di stamani. Ci sarà il momento giusto e parlerà anche Federico con la stampa. Adesso conta il campo, perché siamo in difficoltà. Ci serve che giochi e che possa dare il massimo in campo. Ovviamente non posso parlare per Enrico, ma Federico parlerà prossimamente.

Non ci ha chiesto di essere ceduto né ora né a giugno. Chiesa mai alla Juve? Faccio il direttore sportivo, ma a me la società non ha detto niente di tutto questo. Non ho mai visto un trasferimento così grande a gennaio. 

Quello che dovevo dire, ve l'ho detto e ogni risposta in più è retorica. Il mugugno quando perdi ci sta sempre. Io non ho fatto un caso. In tv ho detto che Chiesa aveva un problema di affaticamento al pube, che è diverso dalla pubalgia. Meglio chiarire anche questa situazione. Oggi si è allenato a parte e quindi ve lo posso dire solo domani se ci sarà col Lecce. Andrà gestito, ma sono cose mediche su cui non posso entrare", queste le parole di Daniele Pradè, direttore sportivo della Fiorentina, su Federico Chiesa a margine della conferenza stampa per annunciare il rinnovo contrattuale del difensore Luca Ranieri

Pradè ha poi proseguito su altri argomenti: "Pedro è arrivato con il 45% in meno di forza rispetto agli altri. Sapevamo cosa aveva. Abbiamo fatto un investimento importante perché l'abbiamo pagato tanto ma è stata una scelta ponderata da me perché non doveva far sparire Vlahovic. Adesso è un giocatore a disposizione. Lui adesso può giocare, ma non ci sono segreti. Quest'anno lo vogliamo vedere qua anche se avremmo avuto già la possibilità di cederlo in prestito.

Montella non è stato messo nelle condizioni migliori, da parte mia di lavorare subito bene perché gli ho consegnato la squadra in ritardo. Tutti lavorino al meglio e poi tireremo le somme. Ho chiesto a tutti di fidarsi perché è una stagione particolare, nata a giugno e per costruire ci vuole tempo. 

Con Ranieri abbiamo raggiunto un accordo di 5 anni con stipendio a salire in base al merito. Sono contento perché Luca è cresciuto con noi, è un ragazzo applicato che vuole crescere. E' una delle pianticelle che devono crescere sperando che ci sia la pazienza da parte di tutti per permetterglielo. Crediamo molto nelle sue capacità e nelle sue qualità".