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 Davide Ballardini, tecnico del Genoa, ha parlato nel corso di un'intervista concessa a Tuttosport. Queste le parole dell'allenatore che finalmente potrà partire da inizio campionato con il suo Genoa.

Intervista a Ballardini sul Genoa

«Mi sto ricaricando ma non sto mai fermo: sotto l’ombrellone non riesco proprio a stare». 

 Se ripensa per un momento all’ultimo campionato, come definirebbe la salvezza conquistata con il Genoa? 
 

 «Le difficoltà erano oltremisura, quando siamo subentrati, perché ci trovavamo a lottare con almeno tre squadre (Torino, Cagliari e Fiorentina) che non avevano nulla a che vedere con la salvezza. Con tanto lavoro, serietà e coesione abbiamo raggiunto l’obiettivo in anticipo». 
 

Ballardini sulla Nazionale

 

 Aspettando il nuovo campionato, l’Italia è tornata a sognare grazie all’Europeo della Nazionale del ct Roberto Mancini: cosa la sta impressionando degli azzurri? 
 

 «La qualità e la coesione: si vede che i giocatori si vogliono bene. Tutti questi aspetti, abbinati a un’attenzione e una serietà difensiva - in certi momenti delle partite - maggiore rispetto a molte Nazionali, portano ai risultati. Di giocatori bravi ne abbiamo tanti. Se devo fare un nome, dico Locatelli. Tre anni fa lo avrei voluto al Genoa, ma adesso è facile dirlo...». 

 Un giocatore non famoso che l’ha colpita all’Europeo? 
 

 «C’è un ragazzo della Macedonia che già seguivo e che in queste partite si è confermato a un livello superiore. Ovviamente il nome non posso farlo... (risata)». 
 

 La Macedonia ha anche un ragazzino di 37 anni: Goran Pandev. Riuscirà a convincerlo a non ritirarsi e a giocare ancora nel Genoa? 
 

 «Goran deve continuare. Ma la scelta è sua». 
 

Intervista a Ballardini sul mercato del Genoa

 

 Se il presidente Preziosi le dicesse: “Ballardini, voglio fare una pazzia, mi dica il campione che vuole e io glielo compro.  Su chi punterebbe? 
 

 «Baratterei l’investimento su un calciatore straordinario chiedendo al presidente di acquistarmi 4-6 giocatori funzionali alla nostra idea di calcio. Ma sono convinto che tra quei rinforzi verrebbe fuori anche uno dei più forti del mondo». 
 

Buska?

 «Buksa è un ragazzo interessante, con qualità nobili: però è del 2003. Non mettiamogli troppa pressione. Piatek arrivò da noi con qualche anno in più e fece benissimo. E mi hanno raccontato che pure Lewandowski in passato sfiorò il Genoa». 
 

 Spera di avere Rovella in prestito anche la prossima stagione? 
 

 «Il futuro di Nicolò lo deciderà la Juve. Ovvio, dovesse rimanere sarei molto contento».