Kristjan Asllani si è raccontato nel corso di una lunga intervista concessa a VTrend. Il centrocampista dell'Inter ha parlato dei suoi esordi, ma anche del suo arrivo a Milano, e ha raccontato le emozioni vissute al momento del suo primo gol in nerazzurro. Di seguito le parole di Asllani.

Le parole di Asllani

Le parole di Asllani: "Sono cresciuto a Buti e lì ho tirato i primi calci al pallone. A 4 anni e mezzo ho cominciato a giocare con la Butese, però a differenza di adesso, ho iniziato in posizioni più avanzate, ero più un attaccante. Da piccolo ero sempre in piazza a giocare col pallone, tutti a Buti mi hanno conosciuto per questo“.

Asllani: "Primo gol con l'Inter, emozione indescrivibile" (Getty Images)
Asllani: "Primo gol con l'Inter, emozione indescrivibile" (Getty Images)

Sulla famiglia

Sulla famiglia: “Ho un bellissimo rapporto con la mia famiglia. Quando è arrivato il momento di andare a Milano, ho sentito la necessità di portarli con me. Sono legatissimo al mio fratellino, al tempo aveva 11 anni: non ci ho pensato due volte e li ho portati con me! Tra l’altro, io tifo Inter e questa passione me l’ha trasmessa mio zio. Ricordo un derby vinto dall’Inter che vidi da piccolo tanti anni fa, ma credo che il mio essere interista sia nato prima, già da quando avevo sui quattro anni“.

Sull'Inter

Sull'Inter: “Quando ho parlato con l’Inter per la prima volta, non ci credevo. Ancora oggi non riesco a descrivere la sensazione che ho provato. È stato subito sì, non avrei mai potuto dire di no a questa squadra. Ero felicissimo".

Sul suo carattere

Sul suo carattere: "Sono un ragazzo che non esce molto, ho sempre fatto casa-campo. A Buti però uscivo di più: nel fine settimana mi ritrovavo con gli amici in piazza. Anche oggi, nel periodo estivo, vado spesso a Buti, alle sagre e in tutte e sette le contrade. Qui a Milano ogni tanto vado a cena con Frattesi perché ho legato tanto con lui, ma in generale sono una persona che non ama uscire“.

Sul primo gol a San Siro

Sul primo gol a San Siro: “Sentire il boato di 75mila persone, vedere l’affetto dei ragazzi in campo e quelli in panchina che sono venuti ad abbracciarmi, è stato incredibile, è stata un’emozione davvero indescrivibile. In quasi due anni all’Inter non avevo ancora segnato e questa cosa un po’ mi pesava. Quando ho visto entrare il pallone in porta, non ho capito più nulla: è stato davvero indescrivibile“.