“Questo virus era l'ultima cosa di cui aveva bisogno questo paese, avevamo i primi segnali di ripresa dopo la crisi del 2009, questa epidemia per noi è stata una mazzata dalla quale sarà difficile risalire, sicuramente però ce la faremo come fu per i nostri genitori e nonni, colpiti da altri cataclismi”: preoccupazione e consapevolezza da parte del presidente del Benevento, Oreste Vigorito, intervistato da TMW radio.

Tra le altre cose il presidente della capolista di Serie B vede poco attuabile il protocollo FIGC: “Sarà difficilmente attuabile anche in Serie A, non solo in B. E se vai verso un calcio più povero, diventa addirittura un sogno irrealizzabile. Si aggiungono costi di parecchie centinaia di migliaia di euro per una squadra di Serie B per finire il campionato. La spesa maggiore è il ritiro prolungato per due mesi, a parte dei mancati incassi per i biglietti e dei trasferimenti. Ma un operaio quando finisce la giornata di lavoro, va a casa o dorme in azienda?".

Vigorito: "Decisioni politiche? Il Benevento non ci sta"

Sull’incontro con il ministro Spadafora: ”Domani il nostro presidente Balata, dopo il direttivo di oggi, avrà le stesse domande: ma perché un calciatore deve dormire nello stadio? Tolta questa voce, il protocollo potrebbe essere pure applicato. Ma perché l'azienda calcio non dovrebbe essere sostenuta dalla FIGC o dalla stessa FIFA? Immagino che Gravina si stia muovendo in tal senso, ma il problema serio è che non lo sa nessuno. Ci sono pochissime comunicazioni su cosa si fa o si debba fare, mentre abbiamo dichiarazioni di presidenti d'ogni livello che dicono cosa dovrebbero fare gli altri".

Vigorito è pronto a difendere i diritti del Benevento: “Laddove dovesse esserci una decisione di merito sportivo, ma di natura politica o economica o qualunque altro tipo, sottacendo valutazioni di carattere diverso, il Benevento non ci starebbe. Non si può annullare un intero anno di sacrifici, di tutti di chi si iscrive al campionato per vincerlo: essendo una soluzione non voluta da nessuno, bisogna far valere le classifiche che avevamo prima dello stop. Lo accetterei anche se ora fossi al terzo posto: a chi mi accusa di pensare al mio orticello, dico che non è colpa mia però se avevamo vinto tutte quelle partite fino a quel momento. Dopo 47 punti su 54 nell'andata, stavamo viaggiando con due punti in più nel ritorno... Cosa vuole che le dica? Il Benevento si uniformerà alle decisioni, con l'augurio che responsabili e dirigenti ritrovino il bandolo di una matassa molto intricata".